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apneista anonimo

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Risposte pubblicato da apneista anonimo

  1. Proprio vero. Una buona condizione conta,sicuramente,come pure saper scegliere l'attrezzatura giusta ma a far la differenza e' lo riuscire a leggere la giornata,cogliere le sfumature,i piccoli,apparentemente trascurabili dettagli. Adesso poi ancora piu' di prima.

  2. Mauro e' sicuramente vero che l'impatto di forme di prelievo come quelle praticate da alcune minoranze etniche,al di la' di considerazioni formali sull'essere o meno legate alla tradizione,non costituiscono il problema. S'inseriscono pero' in un panorama piu' ampio,fatto di sensibilita' e conoscenze diverse,anche se sono comunque,non ho difficolta' a riconoscerlo,solo una parte molto piccola,sostanzialmente ininfluente,di qualcosa di molto piu' grande. Ma proprio per questa ragione,per essere un'espressione di una tendenza che molti conoscono e disapprovano e certo pure per la visibilita' mediatica che ormai copre ogni cosa non mi sembra cosi' strano che tante persone reagiscano negativamente. E non credo siano tutti animalisti invasati o servi di una cultura subdola e con pretese di asservimento. Da qua' poi si puo',anche se non tutti evidentemente concordano,partire e ampliare il discorso,tra persone ragionevoli solitamente succede. Antonio.

  3. Mauro,e' certamente vero che noi e tutti i viventi non possono che accedere alle risorse. Non esiste altro modo per sopravvivere. Non e' corretto pero' affermare che da un tempo cosi' lontano le cose vanno in questo modo. E quasi' superfluo sottolineare che la nostra storia evolutiva,come sapiens,anzi addirittura sapiens sapiens,non supera un periodo pari a 100.000/150.000 anni. La cosa piu' rilevante pero' e' che solo a inizio 900 l'umanita' a stento arrivava al miliardo di unita'. E per arrivare a questo traguardo sono stati necessari molti millenni. Ora nel giro di poche generazioni abbiamo raggiunto i numeri che sappiamo. Questa situazione non ha nessun precedente,niente di simile e' mai accaduto in passato. In un un modo o nell'altro c'adegueremo? Vorrei poter condividere la tua fiducia. Viceversa l'estinzione e' un fenomeno che ha accompagnato la vita sin dall'inizio,non soltanto causa mancato adattamento,abbastanza spesso come conseguenza di cause esterne o violenti e rapidi,in tempi geologici,mutamenti dell'ecosistema. Quello che pero' mai e' successo in precedenza e' che una singola specie abbia avuto un impatto cosi' imponente,in tempi cosi' brevi,molto piu' brevi rispetto a quanto necessario per consentire un generale riequilibrio. Tanto da causare la scomparsa di molte altre forme di vita,scomparsa totale in numerose circostanze e di generare profonda incertezza sul suo stesso futuro. Ovvio che se queste vengono considerate sceneggiate dei soliti animalisti in cerca di pubblicita',cito le tue parole,non c'e' motivo di preoccupazione. Ma sono abbastanza sicuro che non e' questo il tuo pensiero. Buona serata. Antonio.

  4. Dunque rimangono milioni di km quadrati e gli animali rinascono,perche' preoccuparci? Mi chiedo cosa diavolo hai copiato tu. Ammesso che solo di questo si tratti. Generalmente e' preferibile conversare con chi ha qualcosa da dire,possibilmente di sensato. Intolleranza e insulti non m'interessano,preferisco lasciare il tutto a chi non ha di meglio da esprimere.

  5. Dove c'eravamo lasciati? Gli Inuit,le minoranze etniche. Magari al mondo ci fosse solo chi pratica la caccia o altre attivita' per puro sostentamento. Poi la tradizione,la valenza antropologica di comportamenti che caratterizzano i popoli,il relativismo culturale. Concetti interessanti senza dubbio ma sfortunatamente in molti casi l'approccio accademico deve confrontarsi con la realta' attuale. Per definizione le tradizioni hanno avuto origine in tempi lontani,quando la sensibilita' etica,le conoscenze erano assai diverse. Non necessariamente questo va visto come un problema,ma se,come purtroppo succede,ancora oggi alcune di queste pratiche hanno un certo tipo di conseguenza una valutazione realistica non credo sia fuori luogo. Inutili stragi di beluga quale valenza possono avere? Da tempo sappiamo che il corno di rinoceronte e' solo cheratina,piu' o meno come unghie e capelli. Le ossa di tigre non sono mai state un rimedio per ogni male,men che meno per l'impotenza. Ne' sicuramente poi si tratta di incolpare questo o quello,di volersi mettere su un livello superiore o di giudicare chicchessia. In nome delle usanze si praticano mutilazioni,discriminazioni di genere o di tendenza,un po' ovunque,anche intorno a noi. Questo valore catartico,assolutorio della tradizione andrebbe forse valutato con maggiore prudenza. Diversamente da un predatore inconsapevole sappiamo cosa significa la sofferenza,non solo quella fisica, ma pure il fortissimo stress emotivo a cui e' sottoposta la vittima di certe attivita',cetaceo,tonno,bovino o quel che sia. Cosa s'intende per atteggiamento responsabile,qualcuno lo chiede. Bene siamo ora piu' di 7 miliardi,ogni anno all'incirca 80 milioni di nuove presenze. Molti di noi vivono in condizioni straordiariamente favorevoli. Altri,la maggioranza,non sono certo cosi' fortunati,naturalmente aspirano a condizioni migliori,qualcosa si muove anche per loro pur se realisticamente e' molto,molto difficile sperare in cambiamenti sostanziali,per tanti malauguratamente non accadra'. Cosa c'e' di responsabile in tutto questo,eppure sono realta' ben visibili. Tutta questa gente deve vivere,per tutti e' la massima priorita'. Allevamenti intensivi,massimo sfruttamento dei terreni,di ogni genere di risorse,sopra o sotto il suolo,del mare,non fa' differenza. Tutto questo,e' quasi inutile sottolinearlo,con pesanti conseguenze e senza nemmeno riuscire a soddisfare i bisogni di tutti. C'e chi sostiene,per quanto concerne uno dei temi principali in esame,che la cosa importante e' proteggere le speci,animali,vegetali,a rischio. Tutto il resto ce lo mangiamo senza problemi. Gia' ma fino a quando? Davvero la nostra presenza deve comportare un impatto cosi' grande? S'e' detto essere sbagliato, riprovevole,giudicare il valore dei comportamenti altrui dall'alto di una presunta superiorita'. Sono d'accordo. Ma allora e' giusto,eticamente corretto,considerare animali,piante,la gran parte della biomassa solo come semplici risorse da utilizzare,calorie a nostra disposizione? Circa 52 miliardi di animali sono macellati ogni anno. E' una valutazione per difetto. Nel computo non sono compresi gli uccelli da cortile,nemmeno i pesci. Solo nel nostro paese annualmente 18 milioni di tonnellate di cibarie finiscono nella spazzatura,spesso ancora nella confezione originale. Consideriamo poi la frammentazione o la privazione degli habitat,il numero non piccolo di quelli schiacciati sotto le ruote dei nostri veicoli. Li usiamo per sperimentazioni di vario genere,non tutte certamente indispensabili per la nostra salute,la ricerca nel settore cosmetici sicuramente non lo e'. Non dimentichiamo il traffico,ovviamente quasi sempre illecito,di animali esotici,il florido settore legato all'avorio e alle pellicce. Da sempre oltre a sfamarci molti animali col loro lavoro hanno contribuito in modo decisivo al nostro benessere,sono morti per le nostre guerre. Dopo la prima guerra mondiale in Europa i cavalli erano una rarita'. Qualche motivo di riconoscenza dovrebbe pur esserci,una considerazione diversa. No,se non sono a rischio me li mangio. Non finisce qui pero'. Questi in pericolo non li teniamo riconoscendo loro un valore in quanto tali,no. Ci preoccupiamo della biodiversita' essenzialmente per il nostro benessere,un eccessivo squilibrio potrebbe nuocerci,poi chissa' quanti utili e ancora ignoti rimedi per i nostri guai potremmo ancora trovare......Atteggiamento responsabile??! Di sicuro pure noi abbiamo diritto alla vita. Ma siamo autorizzati ad occupare ogni spazio,non deve esserci limite,e' conforme alla morale portare alla totale scomparsa altre speci? Cosa c'e' in noi,cosa ci consente di fare tutto questo. Con la paradossale conseguenza,proseguendo per questa via,di andare pure noi incontro alla rovina. Consapevolmente. Non importa,me lo mangio,cosa sono queste favole per bamboccioni a vario titolo,senza dimenticare il nefasto influsso culturale americano,poi i cinesi,quanti sono,ideologie assortite,i paesi emergenti,Bambi,Flipper e compagnia .....mi scuso per le involontarie dimenticanze e per i pretestuosi e provocanti atteggiamenti. Ma si,come ha detto qualcuno buttiamola in avanspettacolo. Tanto a cosa serve? Antonio.

  6. Cominciamo da Mauro. Mi pare che si stia saltando di palo in frasca. Parlavi di Inuit,caccia tradizionale,valori culturali intrinseci. Bene,su questo t'ho risposto. E' abbastanza noto e facilmente documentabile che tutto cio' appartiene al passato. Adesso le armi della tradizione sono sostituite da altre,molto diverse, con la conseguenza che molte delle prede,molte perche' ovviamente i fucili sono assai piu' letali degli arpioni,vanno a morire inutilmente chissa' dove. Si,perche' se non riesci a fulminare il malcapitato e se non riesci a farlo quando ha i polmoni pieni d'aria,cosi' da rimanere a galla,finira' non si sa dove,morto inutilmente. Non credo che la tradizione,quella vera,preveda pure questo. Non mi pare stessimo parlando di problemi,come dire,tecnici legati ad altre catture. Fatico a comprendere poi questa ossessione per le colpe di questo o di quello,occidente,terzo mondo o come preferisci. A me sembra,viviamo tutti nello stesso posto,questo me lo concederai,molto sterile perdersi in questa posizione. Se una barca affonda a cosa serve dare la colpa al nostro compagno,prima cerchiamo di trovare il modo di stare a galla. Disgraziatamente questo atteggiamento non sembra essere una delle caratteristiche di spicco dell'animo umano. Ricorrere a stereotipi un tantino logori poi,il povero Disney,la contrapposizione tra noi,bamboccioni e viziati e il resto del mondo,per la nostra amica cosi' diverso,invidio questa tua certezza,non credo sia di grande aiuto e in tutta franchezza non m'interessa,non e' di questo che intendevo parlare. Troverei interessante esaminare invece quella che dovrebbe essere la nostra posizione nei confronti di tutto cio' che ci circonda. Crediamo davvero di essere la creatura prediletta,tutto c'e' concesso in virtu' delle nostre inarrivabili caratteristiche? Se cosi' e',inutile continuare. Alla fine probabilmente e' una questione di prospettiva,del valore che si vuol dare alle cose. Non sarebbe male pero' qualche volta uscire dagli schemi e considerare,per quanto possibile,con obiettivita' dove stiamo andando,trascinando con noi e con le nostre scelte chi non ha voce in capitolo. Antonio.

  7. Sei molto sbrigativa nelle conclusioni e forse poco attenta a quanto intendevo dire. A questo punto spiegami tu che differenza esiste tra meduse,scorpioni e tutto il bestiario citato e noi,al di la' di convenzioni,religione,leggi,culture,tutto ben inteso creato dall'uomo. Non voglio certamente sostenere una visione utopistica,tutti,noi,animali,piante,insetti abbiamo come obiettivo principale la sopravvivenza. Ma non credi che chi sostiene d'avere in misura cosi' mirabile il dono dell'intelletto qualche responsabilita' in piu' dovrebbe averla. E soprattutto non servirsene per trovare sempre e comunque una giustificazione? Antonio.

  8. Mauro,e' gia' un inizio. Un po' meno d'accordo sulla seconda parte. Trovo difficile conciliare il ricorso alle tradizioni ancestrali quando poi si usano moderni e potenti fucili,comodamente appostati sul ghiaccio anziche' kayak ed arpioni. O dobbiamo cospargerci,noi figli d'occidente,cospargerci appunto il capo anche per questo?

  9. E che cavolo,mangiamoceli 'sti delfini,anche solo per rispettare le tradizioni nipponiche,per carita',cosi' anche per bovini,suini,ovini,uccelli da cortile e non,pesci ovviamente,magari qua' con motivazioni diverse,si sa,dobbiamo pur sopravvivere,noi,per gli altri viventi e' tutto un altro discorso. Come non pensare a tutti coloro che tengono famiglia,il lavoro da garantire,certo,le ragioni della pesca industriale,non ultime un po' ovunque,la cosa non riguarda di sicuro solo il paese del sol levante,tradizione e cultura. Si,va bene,poi magari buona parte di tutto questo finisce nella spazzatura,le ragioni delle grandi e meno grandi imprese non sono poi cosi' limpide,si sa,siamo uomini,abbiamo limiti......Sara' mai possibile avere almeno un atteggiamento diverso ,posso dire piu' responsabile,nei confronti di quello che sbrigativamente definiamo risorse,ma che molte volte ha una vita,una sensibilita' e facolta' cognitive che molto di frequente si rivelano ben superiori a valutazioni perlomeno approssimative. Se tutto cio' non bastasse dovremmo comunque pensare a quello che per tuttii sarebbe piu' opportuno. Sinceramente non credo si possa dire che la strada ancora oggi prevalentemente battuta riesca a portarci molto lontano. Antonio.

  10. La Liguria?! Si,anche in Liguria conosco fondali che non brillano per varieta' e bellezza,ma caroselli di spigole,merluzzi e altro come questi fatico molto a ricordarli. Certo non sara' cosi ovunque ma i posti giusti non mancano davvero. Saluti e auguri da Antonio.

  11. Piegarla mai,nel modo piu' assoluto!!! Dopo un'adeguato risciacquo,meglio ancora se puoi lasciarla per un po' immersa in acqua dolce,la giacca appendila con una gruccia. Per i pantaloni credo che la soluzione migliore sia quella di posarli su un piano,anche per terra,perche'no,se possibile al buio,precauzione ovviamente valida pure per la giacca. Saluti da Antonio.

  12. In due anni quattro sole volte in mare,i sessanta ormai superati,tutto il tempo appoggiato al muro di una stanza sempre buia,e' arrivato il momento di separarsi.....Due circolari Reactive Brown da 17,5 nuovi,nuova anche la Devoto 7X140 doppia aletta,mulinello Kombat con grande capienza,frizione a scatti e trecciato Capture. Terminale in monofilo Asso T.F.,sgancio Ermes Back,fusto immacolato,senza nemmeno un graffio. Possibile consegna diretta in Lombardia e regioni limitrofe. Spese spedizione comprese nella richiesta. A chi poi fosse eventualmente interessato posso inviare altre foto. Antonio.PA260015.JPG

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