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pejo

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Risposte pubblicato da pejo

  1. Ma guardate che in tutti gli sport - amatoriali e non (tranne il rugby se no tango s'incazza :P ) ci sono i " di piu' " , lasciatemeli chiamare cosi' . Quelli che si venderebbero pure la mamma per apparire piu' bravi degli altri .

    Nell'atletica cosi' come nel calcio o nel ciclismo , anche della domenica tra over 50 , tra gente che si dopa a quelli che mettono i motorini nelle biciclette non so chi si salva . Metteteci anche sport motoristici ... o pazzi che prendono le statali per circuito per pieghe in moto esagerate per poi spalmarsi su un gardrail . Non sto dicendo che tutti seguano questa filosofia , ma tanti si' .

    Nella pescasub l'errore di volere troppo lo paghi in maniera estrema .

    Il perche' si vuole troppo e' sempre stato prendere quel pesce in piu' certamente per propria soddisfazione , forse adesso il fattore like o "mi piace" conta piu' dell'appagamento personale e questo moltiplica il rischio , gia' alto di suo .

     

    O no ?

    Te lo appoggio... :-)
  2. Di solito chi prende pesce per davvero tende a contenere la diffusione di immagini ad una cerchia ristretta di amici, mentre chi prende poco o pochissimo vuole farlo sapere a tutto il mondo e si presenta con i classici filmati con stacco sul profondimetro per far vedere quanto è bravo.

    Invece ti sbagli sono pieni i social di pescatori, anche di professionisti, che riempiono i post d filmati e foto di pesci per vanità e sponsor...

  3.  

    È inutile che si danno colpe ai corsi, la stragrande maggioranza a cui capita incidenti sono apneista e pescatori esperti. Il mio parere è che si osa troppo, poi ci sta anche la competizione, parlo di quella amichevole, di far vedere di cosa si è capaci....internet ha giocato un grosso ruolo in questo!.....

     

    Sono d'accordo solo in parte. Il fatto che si osi troppo (e non per colpa dei corsi, per lo meno non è giusto generalizzare) è un dato di fatto e non credo ci sia nulla da discutere su questo, e lo si fa in modo più o meno consapevole. Non credo però che queste disgrazie siano dovute al desiderio di decantare sul web le proprie gesta di atleta/pescatore. Ok, forse questo può essere stato il caso di pochi, ma non mi sentirei di fare di tutta l'erba un fascio.

    Purtroppo conoscevo (e probabilmente voi più di me) più di un pescatore in apnea che nel mare ci han lasciato le penne che neanche possedeva la cam e non condivideva nè foto nè tanto meno video sui social network. Erano semplicemente appassionati come noi che hanno osato troppo in circostanze particolari di stress fisico o emotivo. E poi, come la mettiamo per quegli incidenti avvenuti prima dell'avvento dei social? Eppure gli incidenti avvenivano anche allora...

    Vi lascio la mia esperienza diretta, dal momento che anch'io ho richiato di lasciarci le penne pescando in apnea, circa vent'anni fa - quindi abbastanza prima dell'avvento dei social network e delle fotocamere digitali, quando solo pesci eccezionali meritavano di essere immortalati su una foto stampata su carta e quando i computer da immersione, ammesso pure che esistessero, erano roba per pochi eletti. Ho rischiato la vita pescando da solo e tirando un'apnea per dei dentici neanche eccezionalmente grossi che si avvicinavano timidamente ma che non volevano saperne di venire a tiro. Ritornai su che, ancora me lo ricordo come se fosse ieri, gli ultimi metri in riemersione mi si annebbiò la vista e cominciai a vedere le stelline. Qualche secondo di tremolio in superficie (per paura o forse, più probabilmente, per un principio di samba), ma fortunatamente rimasi sempre cosciente; diversamente con ogni probabilità non sarei qui a raccontarvelo, ma mi resi immediatamente conto di aver visto la morte in faccia. Ero molto più giovane, inesperto (al tempo non avevo ancora frequentato alcun corso), incosciente e stupido di quanto lo sia adesso, ma quell'episodio mi ha segnato per gli anni a venire e grazie a Dio non si è mai più ripetuto. Morale della favola: l'unico movente che in quel frangente mi portò a fare quella gran cazzata di tirare l'apnea fu il desiderio di cacciare e venire in possesso di una preda ambita come il dentice, quindi la PASSIONE VENATORIA, non certo la smania del selfie.

    Non ho la presunzione di affermare che la casistica degli incidenti sia sempre questa, ma credo di non sbaglarmi di molto se affermo che nella stragrande maggioranza dei casi il movente dell'osare troppo sia da ricercare più nella passione che prevale sulla capacità di autocontrollo anzichè nell'ostentazione in ambito social.

    Purtroppo sono cambiati i tempi...
  4. È inutile che si danno colpe ai corsi, la stragrande maggioranza a cui capita incidenti sono apneista e pescatori esperti. Il mio parere è che si osa troppo, poi ci sta anche la competizione, parlo di quella amichevole, di far vedere di cosa si è capaci....internet ha giocato un grosso ruolo in questo!.....

  5.  

    Può sembrare paradossale ma ci sono pescatori che dopo un periodo di allenamento specifico hanno ridotto quote operative e tempi di apnea nonostante il miglioramento dello stato di forma.

    Tuttavia questo è un discorso abbastanza delicato, per essere sviluppato completamente occorrerebbe un po' di "politicamente scorretto" e probabilmente su internet è meglio evitare...

     

    Vero, l'ho provato sulla mia pelle, sarebbe bello approfondire invece....

  6. Ma se la capitaneria di porto di Arbatax voleva sequestrarmi attrezzatura, pescato (poco :lol: ) e 1000 euro di multa perchè eravamo in due con un pallone?! Gli ho anche detto: Scusate, ma i bombolari con un pallone scendono in 20! :D Notare che ero con mio nipote e pescavo solo io (Mio nipote attaccato perennemente alla boa)

  7. Ciao a tutti, questa la voglio condividere con voi visto che vi leggo ma scrivo veramente poco. La cattura è avvenuta su una secca molto conosciuta ad Isola Rossa e dove anni indietro avevo fatto già diverse belle catture.

    Insieme al mio socio di pesca, è mezz'ora che ci alterniamo in discese dove non si è visto una mazza, arriviamo in una zona dove presenta grossi massi accatastati un fondale che il mio socio ha sempre trascurato perché non pesca quasi mai in tana e ama fare gli aspetti.

    Mi preparo per la discesa, come sempre i soliti riti che faccio ormai in automatico, controllo la frizione del mulinello, il nylon che scorre bene senza intralci, occhiatina al sole che (anche se sono le 7 del mattina) lo lascio sempre alle spalle, guardo l'orologio per controllare il tempo di recupero e parto.

    Il fondo è 19m, temperatura dell'acqua 24 gradi senza variazione sul fondo, do un occhiata alle tane che mi ero prefissato di guardare ma niente e decido di fare un aspetto, arriva lei, la ricciola dei sogni, come al solito distratta non curante di te ma si avvicina lentamente, scarta per poi allontanarsi ma riesco a richiamarla facendo dei rumori e allo stesso tempo sfrutto un ciuffetto di posidonia per fare il polpo, è a tiro (penso) sparo presa in pieno e comincio la risalita, strattona che è un piacere ma vedo che l'asta non ha passato il pesce, guardo il mio socio mentre risalgo cercando di fargli capire cosa sta succedendo, troppo tardi, la ricciola si strappa. Urla di rabbia a non finire, non sparo spesso a pesci di questa mole, non so se il tiro era lungo e le dimensioni mi hanno ingannato o forse l'ho presa proprio sulla spina, non so neanche dirvi le dimensioni del pesce a questo punto.

    Cerco di rilassarmi, e non pensare più all'accaduto, preparando la discesa successiva distante circa 100m, scendo senza convinzione, per eseguire un aspetto su un fondale di circa 20m dove alcuni giorni prima ho avvistato dei dentici.

    Dentici niente ma vedo a circa 10/15m da me, con grande stupore visto il casino che avevo fatto precedentemente con la ricciola, la testa di una cernia in candela.

    Come spesso faccio non risalgo mai in superficie (fiato permettendo) ma preferisco fare un agguato sul fondo cercando di avvicinarmi alla cernia, quasi tutte quelle prese (poche) la cattura è avvenuta con questa tecnica. Sfrutto le rocce che mi separano da lei per occultarmi, io so che lei è li o spero, arrivo sul punto dell'avvistamento mi affaccio dallo scoglio, eccola, cacchio più bella di quel che pensavo, scarta e sparo, presa bene in testa, cerca di intanarsi prendo il nylon e la tiro forse anche inutilmente perché penso che con l'asta da 7 che le passa la testa difficilmente riusciva ad intanarsi.

     

    Questa volta le urla sono di gioa e di soddisfazione......

     

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