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  1. Prudentemente tiro dentro il fucile, peró il battere per la parete del buco è inevitabile e la cernia è allarmata. Si alza dal letto e si gira con l'arroganza per vedere chi ha il coraggio di ostacolare il suo riposo imperiale. In questo momento si apre la possibilità che, lo só benissimo, questa cernia non offre due volte, si scopre con tutta larghezza completamente senza difesa, lasciandomi di scegliere dove colpirla. Per un momento esito, scandalizzato dalla grandezza di questo pesce, quindi prendo la mira e tup... Il piú forte tup mai. Preparandosi per la fuga prima che la cernia farà la disordine vedo una scena molto soddisfacente e anche nel stesso tempo molto triste, la cernia ha preso il colpo nel cervello e senza reazione affonda al fondo del buco insieme con la freccia.

    Ogni favola ha l'inizio e questa comincia nel momento in cui siamo andati ,con canotto pneumatico, a trovare Pero (Piero) e l'abbiamo visto seduto sulle roccie e si abbrustoliva al sole vestito in muta. Poltrone, non ha voglia nuotare sott'acqua. Perché fa cenno colla mano, panico? Forse è stato esposto al sole per lungo tempo. Ecco, adesso grida: cernia! Che cernia?! Preferisco queste situazioni:" ha l'occhio cosi grande...". Lui ha spaventato il pesce ed adesso io devo trovarlo nel quello deserto di pietra. Questa è l'ultima volta, penso io, indossando le pinne ed entrando nel mare malvolentieri.

    È qui, ha 15 chili, è passata al volo sopra la mano, quasi mi ha affogato, grida Pero panico, e io ,con sempre piú diffidenza, mi preparo per l'immersione. Il buco è poco profondo, non piú di 7 metri. Nel primo momento penso che qui non poteva essere una cernia cosí grande peró poi mi viene in mente che la cernia cambia il suo comportamento strano durante il tempo della primavera e mi ricordo delle pescate quando visitavo i terreni di Dubrovnik. E sí, proprio nella primavera la cernia viene poco profondo, forse vuole prendere il sole dopo un inverno lungo. Adesso sento l'euforia mentre avvicino il buco.Tutte queste cose scorrono nella mente in un secondo, e quando ho visto l'apertura d'intaglio, invisibile dalla superfice, il predatore nasce in me, e le ore di caccie disastrose cadono in oblio. Sento che è qui, tutto è in ordine, la vedo prima che la lampada illumina il buio. Alla fine del buco, ben 4 metri dal'ingresso si mostra la coda nota e un pezzo del corpo. Lo strumento che porto nella mano non è sufficiente e piano vado fuori che la cernia non avrà il presentimento di ció che succederà.

    Emergo con calma, deludendo Pero. "Allora non c'è? Sí, è qui peró non è cosí grande, ha 8 chili al massimo", dico a Pero modestamente per non pascerlo di vane speranze. Il buco è molto difficile e devo preparare Pero per un cavare molto lungo. Prendo la lancia e un fucile piú serio, una freccia piú grossa con piuma forte, due gomme forti a vado di nuovo. Il cuore batte, l'inverno è stato lungo, e gl'incontri sotto mare erano con qualche polpo o branzino, e non só se sono preparato per questo scontro. Sono all'apertura di nuovo e adesso sembra piú profonda e piú scura che prima, quasi si sentono i sospiri dal dentro. Accendo la lampada colla mano tremante ed entro nella profondità, piú profondo che prima volta, e sento l'inciampare di pinne sull'entrata, provo a concentrarmi alla cernia, e in questo momento vedo la grandezza della cernia e anche del buco.

    Dopo qualche metro il buco si apre a sinistra in una galleria grande e lí, nel mezzo, la cernia si è allargata e si è sdraiata, con la coda girata verso me. Prudentemente tiro dentro il fucile, peró il battere per la parete del buco è inevitabile e la cernia è allarmata. Si alza dal letto e si gira con l'arroganza per vedere chi ha il coraggio di ostacolare il suo riposo imperiale. In questo momento si apre la possibilità che, lo só benissimo, questa cernia non offre due volte, si scopre con tutta larghezza completamente senza difesa, lasciandomi di scegliere dove colpirla. Per un momento esito, scandalizzato dalla grandezza di questo pesce, quindi prendo la mira e tup... Il piú forte tup mai. Preparandosi per la fuga prima che la cernia farà la disordine vedo una scena molto soddisfacente e anche nel stesso tempo molto triste, la cernia ha preso il colpo nel cervello e senza reazione affonda al fondo del buco insieme con la freccia. È il momento per la reazione, provare estrarla di prima, sento che l'inverno ha fatto danni perché sento che non ho la forza per estrare questo pesce e che il desiderio per la respirazione mi porta sù. Emergo e rilascio il mulinello e vicino alla superfice cominicio sentire le scosse forti. La cernia si è recuperata dal primo urto e comincia a resistere. Il colpo non è stato letale.

    Venendo fuori ho tante domande e Pero è euforico più di me. Mi persegue solo l'immagine della cernia colpita dalla freccia, e mi ricordo che la freccia è stata più corta che il pesce. Sí, penso, è un pesce molto grande. Ancora non voglio pascere le vane speranze a Pero, preparo un altro fucile, e chiamo Marin,l'amico, che ci aiuta estrare la cernia. Descrivo brevemente la situazione a Pero e lo spingo nell'incertezza del buco e la cernia. Sorveglio attentamente i movimenti di Pero peró siccome entra nel buco si torna indietro all'improviso. La cernia ha sollevato la polvere con la coda e ha intorbidato tutto. Non serve niente, si puó solo aspettare.

    I secondi sembrano anni. Fuori non ci sono le reazioni, Marin si tuffa constantemente ma tutto è ancora torbido, i battiti del cuore sono forti, il tempo va lentamente e l'incertezza si aumenta...Abbiamo dovuto riposarci e dopo dieci minuti sento che è venuto il momento per lo scontro finale. Prima di andare sotto ho sentito Marin che mi dice di non tirare fuori la freccia e mentre tuffavo sento un malaugurio. Nonostante che il colpo è stato straordinario siccome ho preso la freccia in mano ho sentito che la cernia non resiste tanto e la freccia si tira fuori. Che peccato! Shock, una cosa incredibile, e non basterebbero tutte le parole del mondo per descrivere il senso in quel momento. Vado fuori e vedo già che i miei compagni sono delusi. Chiedono urlando; Come, dove, cos'è successo? Non importa, dobbiamo continuare, non esco dal mare affinché la porto fuori!

    Penso che questa occasione non si succederà mai più, raccolgo tutte le mie forze prendo il fucile e vado di nuovo nella battaglia. Il buco è ancora torbido, ma non tanto, riesco entrare e vedo la cernia dentro. Si è spostata più profondo, è ferita ma non capitola ancora. Adesso sta nella profondità e non riesco mettere il fucile nella posizione giusta.

    Ripetiamo i disperati tuffi, uno dopo l'altro, perquisiamo i bucchi, speriamo di trovare altra possibilità. Non voglio rinunciare ma vedo che i miei compagni sono stanchi ma non posso lasciarli andare. La cernia non sopravvivrà, il colpo è stato preciso. Dobbiamo provare con un colpo disperato nella pinna posteriore e tirarla indietro. Sono coscente che questa possibilità è molto debole ma prima del colpo giro per il buco sperando che si apre un'altra possibilità qualcosa che ci offrirebbe l'alternativa a questo tratto debole...e nel ultimo momento...un raggio di luce.

    Dall'altra parte del buco s'intravede un raggio di luce, che entra dal soffitto e sembra interessante. La seconda apertura del buco, larga cosí che solo puó entrare la maschera. Non l'abbiamo visto perché è stata in una posizione inaspettata, nel mezzo di una lastra di pietra. Vado vedere ma il fucile non puó passare e in tal momento vedo una scena straordinaria: la cernia gigante, lampante, con tutta la sua grandezza sta come servita. Fuori si aumenta l'inquietudine, i minuti fuggono, infatti sono passate tre ore dal primo incontro e la cernia non ha ancora l'intenzione di uscire. Allora abbiamo deciso di fare un'azione ridicola.

    Tiriamo dentro il nuovo fucile nel buco grande e abbiamo spinto il manico verso l'apertura che abbiamo scoperto prima e siccome la galleria è stata molto lunga abbiamo dovuto lasciare che l'inerzia porti il fucile sotto il raggio. Faccio tutto con l'aiuto di Marin e Pero. Per fortuna, il fucile ha caduto nel posto buono. Adesso devo solo sparare, per la prima volta devo sparare a occhi chiusi perche quando la mano entra nell'apertura la maschera non puó. Devo sparare ricordando dove si è sdraiata la cernia. Ancora una volta tup...la freccia si scuote piano, il colpo è buono. L'estrare si fa adesso dall'apertura anteriore, peró la bestia ancora una volta mostra la forza, che non è piccola e che non vuole uscire fuori. Nonostante che abbiamo girato la tsta verso l'apertura il pesce s'impiglia con le branchie dappertutto. Adesso non c'è piú la tattica, resta solo lavoro fisico. Dopo tanti tuffi aspettiamo la capitolazione. In un momento inaspettato, Marin si trova nel buco, esce fuori dal buco e noi fuori vediamo la siluetta ben nota. Gridiamo: Finalmente! Assumo che Marin è molto stanco e vado a prendere il pesce. Una sentimento fantastico, finalmente la cernia è fuori, è finita ancora una battaglia con il pesce. Non vogliamo continuare con la caccia, non avrebbe senso. Adesso basta solo fare le foto e godere il momento. La cernia è in barca, allora l'atmosfera deve essere buona. Una caccia, un pesce e un godimento al massimo livello!

  2.  

    il pesce si è trasferito tutto li ecco perché qui non c'è più niente :clapping:

    Ammetto che quelle cernie dichiarate nel settore di Zadar mi hanno impressionato per numero e mole, non sono propriamenti dei pesci frequentissimi in Dalmazia e Quarnaro per quello che ho potuto constatare.......... ci sono ma sono rare, diffidenti, profonde, restie a salire per problemi di termoclini e correnti.

     

    Complimenti Igor

     

    ciao Maure,

    se vediamo anno prossimo

  3. ZARA - In questi tempi grigi di crisi economica, ciascuna notizia positiva dà la speranza che presto sentiremo le storie statistiche sempre meno tristi sull'economia croata. Semba solo una piú grande sartoria ma in realtà è il sinonimo del futuro dell'economia creativa zaratina. Il DiveIN Festival a Vitrenjak di Zara, evento di due giorni in cui si terranno le gare internazionali di pesca subacquea, le conferenze sulla pesca subacquea e le azioni ecologiche. L'organizzatore del evento è la società DiveIN di Zara, specializzata nella produzione di attrezzature subacquee di neoprene.

     

    "Quando si parla di attrezzatura subacquea e di mute, la prima cosa che viene in mente è la società italiana Mares. Gli italiani sono nostra concorrenza peró abbiamo combattuto per la supremazia nel mercato croato.Siccome la Croazia è un paese piccolo, abbiamo deciso di espandersi fuori i frontieri croati. Non penso solo alla Unione europea. Nostre mute si vendono in Italia, Portogallo, Spagna (Tenerife), Montenegro etc. Abbiamo cominciato a lavorare nel mercato russo, e anche dal'inizio abbiamo i contatti in Australia.Siamo felici come abbiamo riuscito avere successo nella competizione in cui la cosa principale è la qualità del prodotto. Ci accontenta anche che abbiamo fatto successo nei paesi che hanno lunga e ricca tradizione di attività subacquee" - ha detto il direttore di DiveIN - signor Igor Nuić.

    Per illustrare, le mute che si producono nel'impianto di Novi Bokanjac (quartiere di Zara), sono di qualità superiore a queste italiane, ma anche con il prezzo fanno la concorrenza nel mercato. DiveIN acquista solo ottimi materiali dal Giappone che sono già trattati seguendo i consigli da Zara. L'esperienza subacquea di Igor era molto importante nel miglioramento delle mute: dal taglio, l'incollaggio alla cucitura.

    "Il nostro lavoro principale è la produzione delle mute fatte su misura. Le mute su misura fanno 90% della produzione. Peró si producono anche le misure standard, perché tanti clienti hanno bisogno di una muta subito, e tanti clienti trovano la loro misura adatta tra le mute standard" -diceva Igor Nuić mostrando solo dieci mute che erano nel'impianto perché i clienti prendono subito le mute prodotte.

    Nuić dice che è difficile parlare del prezzo in generale. DiveIN produce 30 tipi di mute. Possono essere le mute monopezzo da 400 KN (kuna) o possono essere le mute professionali da 2500 a 3000 KN. DiveIN produce anche attrezzatura subacquea di neoprene. Sono piú di 60 prodotti fatti da DiveIN: sottomute, guanti, gillé, calzari etc.DiveIN esporta di piú in Portogallo e Montenegro. DiveIN ha prodotto le mute speciali, di fabricazione molto difficile, per HRM (Marina Militare Croata) e per forze speciali del esercito croato. Tutto questo ha prodotto una crescita enorme di 200% per anno negli ultimi tre anni. Igor Nuić parla specialmente del'incubatore per gli imprenditori in cui si trova DiveIN. Dice che la produzione si puó provare anche in quello settore del mercato mondiale in cui, dicono i scettici, i Croati non hanno molto da mostrare.

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