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Ciao Fabio.....


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L' ho sempre visto sui forum e mi sono sempre complimentato per le sue catture da urlo...sicuramente un grande pescatore. A pelle mi ispirava simpatia..rideva nelle foto...

Sul suo canale youtube ha scritto una battuta "mamma non preoccuparti...sembra fondo ma si tocca!!!".

Ora tutti dicono ...senza parole...non ci sono parole....io dico...ci sarebbe da parlare..e molto!!!! E' morta una persona c@**o, giovanissima e padre di un bimbo piccolo...non si può andare avanti così!!!

Pescava sul filo dei 25 metri...

Un compagno al seguito che evidentemente non gli stava sopra o non era in grado di seguirlo a quelle quote...

Ora sparatemi pure....intanto lui non c' è più!!!!

Rabbia, rabbia, rabbia

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Miglior contributo in questa discussione

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In dieci anni che faccio parte di questa comunità, provo rabbia, odio, sconforto solo quando devo commentare notizie del genere, Mauro, Mirko, Giulio, Francesco ora anche Fabio, quando potrò finire questa conta maledetta!!

Vi giuro che certe volte avrei voluto non conoscervi mai e rimanere nella mia beata incoscienza!!

 

Ciao Fabio, riposa in pace, tienici d'occhio da lassù, abbraccio forte la moglie e i suoi bimbi, fatevi forza!!

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A pesca si può morire, inutile negarlo e inutile cercare di gettare la croce addosso a qualcuno.

 

Si muore ANCHE quando si fa tutto come in teoria dovrebbe metterci al riparo dai rischi, ma non è vero, non c'è nulla che ci metta al riparo da tutto se non lo stare sulla terraferma.

 

Si muore SOPRATTUTTO da esperti e assidui frequentatori del mare, non sono i neofiti quelli a rischio, ma tutti noi che siamo in acqua tutte le settimane, più giorni alla settimana, magari di seguito.

 

Possiamo cercare dove vogliamo ma non c'è soluzione.

 

Ciao Fabio, un abbraccio forti a tutti i tuoi cari... :clover:

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L' ho sempre visto sui forum e mi sono sempre complimentato per le sue catture da urlo...sicuramente un grande pescatore. A pelle mi ispirava simpatia..rideva nelle foto...

Sul suo canale youtube ha scritto una battuta "mamma non preoccuparti...sembra fondo ma si tocca!!!".

Ora tutti dicono ...senza parole...non ci sono parole....io dico...ci sarebbe da parlare..e molto!!!! E' morta una persona c@**o, giovanissima e padre di un bimbo piccolo...non si può andare avanti così!!!

Pescava sul filo dei 25 metri...

Un compagno al seguito che evidentemente non gli stava sopra o non era in grado di seguirlo a quelle quote...

Ora sparatemi pure....intanto lui non c' è più!!!!

Rabbia, rabbia, rabbia

Non condivido.....stracondivido.....

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A pesca si può morire, inutile negarlo e inutile cercare di gettare la croce addosso a qualcuno.

Si muore ANCHE quando si fa tutto come in teoria dovrebbe metterci al riparo dai rischi, ma non è vero, non c'è nulla che ci metta al riparo da tutto se non lo stare sulla terraferma.

Si muore SOPRATTUTTO da esperti e assidui frequentatori del mare, non sono i neofiti quelli a rischio, ma tutti noi che siamo in acqua tutte le settimane, più giorni alla settimana, magari di seguito.

Possiamo cercare dove vogliamo ma non c'è soluzione.

Ciao Fabio, un abbraccio forti a tutti i tuoi cari... :clover:

Davide...se non sbaglio tu sei un forte profondista e se non sbaglio anche un agonista di primo livello.

In qualità di amministratore di questo ezine non puoi far passare l' idea che qualunque cosa si faccia in acqua tanto si può morire comunque....bisogna distinguere! E' come dire ...solo stando chiuso in casa non morirò mai nel traffico...ok...ma non si può far passare che andare in bicicletta ha lo stesso livello di pericolosità di come andare in moto ai 300km/h.

Pescare nel bassofondo non ha lo stesso livello di rischio che pescare profondi...raccontate tutto quello che vi pare ma questo e' sacrosanto...e deve essere veicolato in tutti i modi e a tutti. Ci sono troppi orfani di pescasub in Italia!

Mio personale punto di vista.

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Mazzo non sono nè un fondista nè un agonista, sono un semplice appassionato che è in mare tutte le volte che può.

 

Il discorso sarebbe lungo e non è certo questa la sede per sviscerarlo. Che la profondità e soprattutto i tempi di apnea possano aumentare in maniera esponenziale il rischio è innegabile; ma lo è altrettanto il fatto che la sicurezza totale non esiste e non potrà mai esistere.

 

Solo un mese fa abbiamo salutato per sempre Massimiliano, lui ha perso la vita in 10 mt d'acqua...

 

La verità è che non sappiamo con assoluta certezza se quello che facciamo sia giusto o no, ne siamo convinti, ma rischiamo la pelle sempre appena sotto il pelo dell'acqua.

 

Una cosa è certa, sarebbe ingiusto pensare che chi ci ha lasciato abbia necessariamente fatto un'imprudenza o abbia superato i tanto decantati limiti di cui troppi favoleggiano ma nessuno conosce con certezza.

 

È paralizzante solo l'idea, lo so bene, eppure è così: fai quello che hai sempre fatto per tanti anni, convinto che quella sia per te la sicurezza, ma magari quel giorno non basta. Qualcuno torna per raccontarlo, tanti purtroppo no...

 

:bye:

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Visto che molti di voi vorrebbero sapere come è accaduto, riporto quanto detto da un suo amico e poi riportato in un altro forum di settore:

 

"Ieri è morto uno di noi, non uno di quelli che si buttano incoscientemente, non uno di quelli che "se ne fottono", no; proprio uno di noi. Uno con una certa esperienza, la testa sul collo, un lavoro, una famiglia, una casa che stava ultimando lavorandoci in prima persona. Un bravo ragazzo come non ce ne sono molti. Eppure ieri è morto come nel nostro sport ne sono morti tanti: sincope. Per questo è importante sapere cosa è successo. Per filo e per segno. Per capire e far capire che in questo sport il confine tra vita e morte è sottilissimo.Sabato, Fabio e il suo compagno di pesca, trascorrono buona parte della giornata a Tolone spostandosi in lungo e in largo alla ricerca di pesci che purtroppo non si sono fatti vedere. Durante il rientro decidono di tentare l'albata sul Monaco, una rimonta nei pressi del confine italo francese. Alle 7 del mattino sono già in acqua per i primi tuffi. Alle 8 circa, Fabio si tuffa con la telecamera del fucile accesa. Raggiunge un pianoro a circa 19 metri che, poco distante da lui, digrada su un secondo e più piccolo pianoro a circa 23 metri. Dal filmato si nota che un branchetto di palamite gli passa alto a sinistra dopo poco tempo, poi l'immagine si fissa in avanti fino ad un totale di circa 1 minuto e 30" di apnea totale. A questo punto si capisce dalle immagini che si solleva dal fondo per risalire ... MA sembra cambiare subito idea per riappostarsi sul bordo del ciglio fino ad inquadrare un dentice di 2-3 kg che girella fuori tiro sul pianoro a -23. Ormai il tuffo è alla fine e il dentice resta fuori tiro, Fabio abbandona e risale con una decisa pinneggiata. Si vedono le bollicine dell'arrivo in superficie, l'inquadratura sembra ora incerta e pochi secondi dopo si vede una mano passare davanti alla telecamera, ma è già la mano di un corpo svenuto. Il fucile ricade sul fondo. Fabio è a galla, a faccia in giù e privo di sensi. Morirà così e così verrà ritrovato.Ognuno tragga le sue deduzioni e poi, se volete, parliamone. Io penso che non ci sia una sola causa ed è questo l'aspetto più terribile e sottovalutabile".

 

Non aggiungo altro.

Modificato da aldinik
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Visto che molti di voi vorrebbero sapere come è accaduto, riporto quanto detto da un suo amico e poi riportato in un altro forum di settore:

 

"Ieri è morto uno di noi, non uno di quelli che si buttano incoscientemente, non uno di quelli che "se ne fottono", no; proprio uno di noi. Uno con una certa esperienza, la testa sul collo, un lavoro, una famiglia, una casa che stava ultimando lavorandoci in prima persona. Un bravo ragazzo come non ce ne sono molti. Eppure ieri è morto come nel nostro sport ne sono morti tanti: sincope. Per questo è importante sapere cosa è successo. Per filo e per segno. Per capire e far capire che in questo sport il confine tra vita e morte è sottilissimo.Sabato, Fabio e il suo compagno di pesca, trascorrono buona parte della giornata a Tolone spostandosi in lungo e in largo alla ricerca di pesci che purtroppo non si sono fatti vedere. Durante il rientro decidono di tentare l'albata sul Monaco, una rimonta nei pressi del confine italo francese. Alle 7 del mattino sono già in acqua per i primi tuffi. Alle 8 circa, Fabio si tuffa con la telecamera del fucile accesa. Raggiunge un pianoro a circa 19 metri che, poco distante da lui, digrada su un secondo e più piccolo pianoro a circa 23 metri. Dal filmato si nota che un branchetto di palamite gli passa alto a sinistra dopo poco tempo, poi l'immagine si fissa in avanti fino ad un totale di circa 1 minuto e 30" di apnea totale. A questo punto si capisce dalle immagini che si solleva dal fondo per risalire ... MA sembra cambiare subito idea per riappostarsi sul bordo del ciglio fino ad inquadrare un dentice di 2-3 kg che girella fuori tiro sul pianoro a -23. Ormai il tuffo è alla fine e il dentice resta fuori tiro, Fabio abbandona e risale con una decisa pinneggiata. Si vedono le bollicine dell'arrivo in superficie, l'inquadratura sembra ora incerta e pochi secondi dopo si vede una mano passare davanti alla telecamera, ma è già la mano di un corpo svenuto. Il fucile ricade sul fondo. Fabio è a galla, a faccia in giù e privo di sensi. Morirà così e così verrà ritrovato.Ognuno tragga le sue deduzioni e poi, se volete, parliamone. Io penso che non ci sia una sola causa ed è questo l'aspetto più terribile e sottovalutabile".

 

Non aggiungo altro.

Leggere tutto ciò fa davvero riflettere , non conoscevo fabio di persona , ho parlato con lui un paio di volte al telefono , qualche messaggio qui sul forum come tanti di voi , tutto qui , ma cavolo la sua scomparsa mi ha sconvolto. Da foto , video e persone si vedeva che era un atleta forte , responsabile , con la testa sul collo , son sicuro che chi ha visto il video si è sentito consumato dentro e vorrebbe non averlo mai visto . Come tutti anche io penso ma perchè se ne vanno via sempre i migliori di noi ? Mi chiedo perchè una pia cosi forte decida di tornare indietro per sorprendere una preda, perchè tirare un apnea a quella profondità se sai cosa potrebbero essere le conseguenze , è questo che io non capisco , sembra pazzia . Capisco perchè molti di noi decidono di superare il limite , è la natura dell uomo , spingersi oltre per conquistare e conoscere nuovi orizzonti , ma questo sport è l eccezione alla regola , questa disciplina è l unica dove il limite va imposto e rispettato . Tutto questo non per giudicare Fabio, sono solo pensieri che mi girano in testa dopo aver letto l ennesima tragica notizia dove un amico un padre un marito , un intera famiglia rimarrà sconvolta per sempre .

 

Ciao Fabio un saluto e un abbraccio a te e ai tuoi cari .

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