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Vertical Blue 2017: Doppio Record per Leuci, Black Out per Carrera e Zecchini

Anche quest’anno ha preso il via nella cornice del Dean’s Blue Hole, alle Bahamas, il Vertical Blue 2017. L’evento, ideato e organizzato dal pluriprimatista neozelandese William Trubridge, durerà fino al 10 maggio e vedrà 40 tra i migliori apneisti a livello mondiale, darsi battaglia a suon di record. Il tricolore è rappresentato da Homar Leuci, Davide Carrera e Alessia Zecchini che, nei primi tre giorni di gara hanno già provato, con alterne fortune, a raggiungere gli obiettivi lungamente allenati per questa importante appuntamento.

30 aprile – Davide Carrera è stato il primo a scendere in acqua e ad aprire ufficialmente l’edizione 2017. La prima prova dell’apneista piemontese ha visto un tuffo a -93 metri in immersione libera (FIM), durato 3 minuti e 29 secondi e coronato da un’uscita molto pulita nonostante un leggero affaticamento alle gambe. Dopo è stata la volta di Alessia Zecchini che dichiarava -93 metri FIM e tentativo di nuovo record del mondo. Purtroppo la campionessa romana, il suo tuffo si concludeva dopo 4 minuti e 5 secondi, con un black-out appena sotto la superficie e il conseguente cartellino rosso. Ci pensava Homar Leuci a risollevare l’umore della squadra azzurra siglando il nuovo primato nazionale FIM con -96 metri, raggiunti con un tuffo di 3 minuti e 11 secondi e conclusi con un’uscita praticamente perfetta che rende l’idea dell’ottimo livello di allenamento, soprattutto mentale, raggiunto dal campione calabrese.

leuci74vb20171 maggio – Il secondo giorno di gara ha visto Homar Leuci scendere in acqua per primo per tentare il nuovo primato nazionale in assetto costante senza attrezzi (CNF). Nonostante un piccolo intoppo con il tappanaso a soli 2 minuti dalla partenza, Homar è riuscito a non perdere la concentrazione e a strappare il cartellino dei -74 metri. Il tuffo, durato 2 minuti e 59, veniva seguito da un’uscita pulita e una perfetta esecuzione del rigido protocollo di superficie, con conseguente convalida del record.

A metà mattinata è stata la volta di Davide Carrera che dichiarava il nuovo primato nazionale in assetto costante con la monopinna (CWT), senza dubbio la sua disciplina preferita. Una volta staccato il cartellino dei -113 metri, Davide volava verso la superficie ma complice qualche strascico muscolare e un piccolo malinteso con uno degli assistenti degli ultimi metri, non è riuscito a prepararsi adeguatamente all’uscita. Si è così ritrovato in superficie prima di quanto pensasse, dopo un tuffo piuttosto tirato. Non è quindi riuscito ad afferrare il cavo, andando in samba qualche attimo dopo la riemersione, con conseguente cartellino rosso perblack-out”. Per Alessia è stata una giornata di riposo in vista del tentativo di record mondiale del giorno seguente.

2 maggio – Il terzo giorno di gara vedeva in programma per gli azzurri il solo tentativo di record mondiale in assetto costante della Zecchini. I -102 metri non sono decisamente una misura fortunata per l’apneista romana: conclusi con un no-protocol durante il campionato italiano 2016 di Ustica, non hanno putroppo avuto sorte migliore alle Bahamas. Dopo un tuffo di 3 minuti e 38 secondi (leggermente più rapido del tempo dichiarato) la campionessa ha perso conoscenza quasi raggiunta la superficie ed è incorsa nuovamente nel black-out e conseguente squalifica. Decisamente pesante il post gara che, a causa di una interruzione sullo streaming del tuffo proprio poco prima della riemersione, ha visto il diffondersi incontrollato di voci infondate secondo cui Alessia sarebbe incorsa nella sincope a circa 20 metri dalla superficie. La Zecchini si è così vista suo malgrado costretta a pubblicare un video sul suo profilo Facebook, con il quale smentiva questa versione dei fatti e anzi riferiva di un duplice problema avuto con gli occhialini, che ha sicuramente contribuito a farle perdere di concentrazione.

Attendiamo con trepidazione i prossimi giorni, certi che i nostri azzurri, da grandi professionisti queli sono, sapranno lasciarsi alle spalle le polemiche e la delusione, per puntare nuovamente verso l’obiettivo.

 

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