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Semifinale Zona A – Alessio Parisi pigliatutto

 

Gli atleti si preparano (Foto M. Bardi)

Civitavecchia, e più precisamente lo specchio d’acqua che andava dal Castello di Santa Severa fino alla località di Rio Fiume, ha ospitato i 30 atleti ammessi alla competizione.
Sotto la perfetta organizzazione della Lega Navale di Civitavecchia, la macchina del campionato ha reso le cose semplici, precise e prive d’intoppi.
Quattro ore secche, o la va o la spacca; peso minimo 4 etti; cinque il massimo numero di corvine e dieci per ogni altra specie catturabile.
Durante la preparazione gli atleti hanno potuto perlustrare piuttosto a fondo la zona trovando parecchio pesce ma, sfortunatamente, anche una fastidiosa corrente di scirocco che ha portato le acque sporche del Tevere ad intorbidire la fascia più promettente per un’azione di pesca redditizia, ossia quella che va 15 metri in giù.

Infatti le parecchie ‘monumentali’ corvine che dimoravano negli spacchi più angusti del grotto, i grossi tordi e gli scarsi saraghi della zona, avrebbero creato non pochi problemi al sub di turno in quella bruma.
Già, gli scarsi saraghi’
Parrebbe incredibile da pensare ma il ritardo nell’entrata dei medesimi ha portato ad un’incontro saltuario con lo sparide, re incontrastato di ogni gara nel grotto e non.
Gli atleti non si sono scoraggiati e, ad esclusione del veterano Roberto Palazzo, la mattina della gara si sono presentati alla riunione pre-gara, come al solito molto carichi e motivati.

 

Claut passa una corvina al suo secondo (Foto Apnea Magazine)

Erano le 7.30 circa quando, smaltite le operazioni di routine, la carovana ha preso il via per dirigersi a centro campo gara, all’incirca nella zona conosciuta come ‘I grottini’.
Raggiunta la zona le ultime raccomandazioni, occhi puntati su Antonini e Gallinucci (i favoriti), il suono della sirena e via, ognuno verso le proprie mire, alle 8.30 circa.
Fabio Antonini ha preso subito la direzione del largo verso alcune secche conosciute, Gallinucci e Pappacena si sono tuffati sulla stessa mira, altri si sono sparpagliati lungo il campo gara.
Sul fondo non è cambiato granché durante la notte, ed il torbido la fa da padrone.
Il primo pesce in barca è per il triestino Paris che fiocina una corvina appena in peso nei pressi di una tana conosciuta.

Poco distante l’altro triestino Stefano Claut sta inanellando tuffi a ripetizione su una mira con una spacca ricca di corvi che, a causa del torbido, non riesce ancora a trovare.
Stessa cosa per Sebastiano Pisci.
Intanto la lotta tra Pappacena e Gallinucci si risolve a favore di quest’ultimo; al primo tuffo col 90 arpiona un bel corvo e ai successivi tre tuffi, con un’attenta azione negli spacchi col cinquantino e fiocinetta, cattura altre due corvine ed un bel sarago.
Parisi è su una zona interessente e, nonostante una notte praticamente insonne, comincia a buon ritmo incarnierando due o tre bei saraghi.
Antonini pare avere due pesci ed il bravo e giovane atleta team Omer Calvino altrettanti.

Per Pisci ancora nulla di fatto; sta maledicendo la sorte, da più di un’ora infatti cerca una bella spacca segnata ma non riesce proprio, è il caso di dirlo, ad ‘incocciarla’.
Chi invece i pesci li trova ed in buona quantità è uno strepitoso Villani; dopo aver arpionato una corvina grossa fuori tana su un fondale di circa 19 metri, si fa passare il corto oleo con fiocina a 5 punte e un colpo dopo l’altro fulmina altri 3 pesci.
Uno di questi è stato colpito in uno spazio talmente angusto che per essere recuperato ha bisogno di un po’ di lavoro ma alla fine, svitando la fiocina, la corvina viene recuperata e portata in barca.

Arrigo, alfiere del team Top Sub, fiocina un tordo monumentale nel torbido, invece Agostini, titolare della della stessa azienda, brancola nella nebbia.
E’ passata oltre un’ora di gara e Claut ha finalmente trovato la tana che cercava con dentro anche una corvina di oltre 2,3 chili.
Cagnolati zitto, zitto ha già in barca tre bei pesci, Lambertini 2 prede, di Antonini non si hanno altre notizie, Villani prende la quinta grossa preda e Della Spora 1 pesce.
E’ proprio una bella lotta e diciamo pure a suon di corvine; gli altri pesci scarseggiano.

Parisi in risalita con una bella corvina (Foto M. Bardi)

Parisi è sempre nella sua zona e batte palmo a palmo a buon ritmo il ciglio scovato in preparazione; dopo poco torna a galla con un bel sarago.
Stessa cosa fa Claut con un’altra grossa corvina e, poco più in là, un altro pesce per Villani.
Stefano Manciulli non ingrana e nonostante il ritmo incessante delle sommozzate ha solo una preda in carniere.
Alla seconda ora di gara il povero Pisci non ha ancora trovato la tana che cercava e rischia di compromettere seriamente la sua semifinale.
Il toscano Diversi ha un paio di saraghi ed un paio di pesci anche Blasio, del Apnea Team Roma ma in questo caso si tratta di corvine.

La situazione comunque pare delinearsi piuttosto chiaramente; Villani è in testa e sono messi bene pure Gallinucci e Parisi ma una notizia ‘bomba’ raffredda gli entusiasmi.
Sembra che ‘Er roscio’, meglio conosciuto come Fabio Antonini, abbia pescato il jolly catturando un maxi dentice in tana col 5 punte.
E’ scaduta la seconda ora di gara e questa notizia preoccupa chi ambiva al titolo ma di fatto ‘sconvolge’ i piani tattici di molti atleti.
Alla ripresa infatti Gallinucci si tuffa col 100 su una zona dove aveva visto girare i dentici e si prepara per qualche aspetto.
Dopo alcuni tuffi e qualche sparuto e nervoso sparide visto in lontananza, decide di pescare a scorrere in una zona sui 15 metri dove l’acqua è più chiara.

Cambia zona anche uno sconsolato Pisci ancora col colpo in canna, Claut si sposta di poco e Villani fa altrettanto.
In una strisciata di grotto in medio fondo ci sono 4 o 5 atleti che si tuffano a ripetizione.
Si tratta di un ciglio che pare faccia “poca” tana ma “molte” corvine.

Gallinucci col suo bel carniere (Foto A. Martorana)

E’ torbido là sotto e dopo qualche tuffo si allontanano quasi tutti; solo Claut insiste e dopo poco riemerge col sorriso sul volto ed un corvo sulla fiocina, davvero in gamba il triestino.
Intanto Lambertini fiocina un cefalo, Diversi un tordo e due saraghi, Blasio un’altra corvina, Cagnolati un maxi tordo e Della Spora un bel pesce.
Leggermente più a terra Arrigo insiste su una zona parecchio spaccata e guarda tutti i buchi con un miniministen e fiocina; pare avere ragione perché dopo tre tuffi cattura una bella corvina.
Continua con ritmo ad ispezionare la zona e poco dopo, mentre risale da un ciglio, si vede passare (come dirà lui stesso) la qualificazione sopra la testa sotto forma di una leccia di una ventina di chili; impossibilitato a fare qualsiasi cosa la guarda allontanarsi.

Trambusti ha 4 pesci di differente specie e, tuffo dopo tuffo, cerca disperatamente un sarago che ha visto defilarsi in uno spacco a prova di minatore.
Calvino ha 4 belle corvine e fiocina un sarago maggiore di buon peso; un bel sarago pure per Arrigo ed uno più piccolo per Cagnolati.
Gallinucci col suo lungo arbalete piazza una serie di colpi d’autore: arpiona uno grosso sparide, un bel tordo ed un paio di corpulente corvine, queste ultime scovate com maestrìa nella posidonia; è decisamente bravo il romano ed il suo ritmo incessante denota una forma perfetta.
Intanto i giudici informano che Antonini non ha preso nessun dentice ma ha ‘solo’ 5 corvine.
Alcuni ne prendono atto, altri non si fidano; intanto giunge notizia che Alessio Parisi ha preso altri bei pesci ed insiste su una zona difficile ma con qualche corvina; ne cattura un paio corpulente ed al tuffo successivo fiocina una preziosa murena.

Il bel cavetto di Villani (Foto A. Martorana)

Pisci è su una zona di grotto bella e precedentemente già sfruttata senza grande sorte da altri atleti; il siciliano se la fruga minuziosamente, credendoci ed infilando il naso in tutti i pertugi fino a quando, finalmente, non trova il “jolly”.
Infatti da una piccola spacca, una camera nel grotto, individua diversi saraghi e corvine; manca un’ora alla fine e si fa passare il ministen con fiocina giocandosi il tutto per tutto.
Il laziale Diversi fiocina altri 2 saraghi; è l’unico ad avere un carniere composto da soli saraghi ma alcuni sono proprio da pesare; Antonini, verso terra, cerca qualche sparide, ha completato le 5 corvine e sommozza senza sosta, ne fiocina subito uno ed insiste in zona.

Parisi, planata dopo planata, arpiona un bel marvizzo ed il bravissimo Arrigo fiocina una corvina da 1,5 chili in un buco impossibile, ci vorrà un po’ di lavoro “di mani” ma alla fine il pesce verrà fuori.
Lambertini non ha acuti, Trambusti è sempre fermo a 4 prede, Agostini non ha nulla, Manciulli fiocina una murena, un serpente pure per Della Spora e Villani s’inventa un bel sarago ed un’altra corvina.
Ormai la lotta per il titolo pare sia cosa a tre: Parisi, Gallinucci e Villani.
Sebastiano Pisci con calma e abilità riesce a buttare in gommone 3 corvine ed un sarago, tutti pesci di mole e tutti presi nello stesso buco.
Ora gira per il grotto alla ricerca di un tordo o di un pesce che gli possa regalare la terza ed importante specie.

Civitavecchia ha ritrovato un Cagnolati in gran spolvero (Foto A. Martorana)

Gallinucci arpiona un bel labride ma pronta è la replica di Parisi: da una fenditura difficile intravede la coda di una corvina.
Fa un paio di tuffi per studiare la situazione e poi piazza la fiocinata vincente sulla coda; un po’ di attento lavoro ed il pesce è suo.
La gara sta per terminare, Claut prende il quinto enorme corvo, Calvino un altro bel sarago, Antonini un sarago al limite del peso e Pisci s’inventa una mostella in extremis che potrebbe dargli un’insperata qualificazione; il pesce è da pesare ma pare più sui 4 etti che sui 350 grammi.

L’appello è legato alla bilancia ma pure alla sorte.
La gara termina ed i concorrenti rientrano alla spicciolata esibendo bei carnieri di pesce bianco.
Arrivano Gallinucci, del team Cressi Sub, con un mix di corvi, saraghi e tordi, Alessio Parisi team Tecnoblu con un bel cavetto, Cagnolati con delle grosse corvine, una decina di saraghi per Diversi, Claut con cinque ma grosse prede e così via.
Ad occhio la lotta per il vertice pare sia tra Gallinucci e Parisi ma si saprà tutto dopo essere passati per l’insindacabile opinione della bilancia e dei giudici.

Gli atleti vengono ristorati con pasta e cozze e discutono tra di loro; ognuno racconta la sua gara, qualcuno maledice la sfortuna, altri sono perplessi, alcuni credono di aver fatto bene.
Tutto è lecito e rispettabile ma è soprattutto l’armonia, la goliardia e l’amicizia che traspare da questi colloqui.
Il clima è sereno, ma ovviamente chi spera nella qualificazione tenta di nascondere un po’ di tensione.

Simpatico, forte e regolare: ecco Calvino (Foto A. Martorana)

La bilancia dà ragione al ligure alfiere della Tecnoblu Alessio Parisi che, con 5 saraghi, 4 corvine, un marvizzo ed una murena, supera un grande Alessio Gallinucci con 4 corvine, 2 saraghi e 2 tordi; segue un bravissimo Villani con 5 corvine, 2 saraghi ed un tordo.
Bene Cagnolati, con 5 corvine ed 1 tordo, e Claut che con 5 corvine ‘ mastodontiche’, appena meno di 6 chili di peso, raggiunge il quinto posto.
A seguire Antonini da cui francamente ci si aspettava qualcosa in più, Calvino del team Omer, Arrigo unico a qualificarsi con 4 pesci, Pisci la cui mostella da 440 grammi presa in ‘zona Cesarini’ sarà oro colato, chiude il laziale Blasio con 5 pesci e due specie.
Il primo degli esclusi è Gabriele Graziani seguito da Diversi che, con una decina di saraghi, sembrava ben messo, alla fine viene retrocesso dal responso inappellabile della bilancia che scarterà quasi la metà delle prede.

Questa semifinale si chiude con la meritata vittoria di un’atleta detrminato, pratico, simpatico e ottimo pescatore quale Alessio Parisi che si aggiudica un campionato, organizzato in maniera esemplare, che ha regalato pesci per tutti.

Arrigo unico qualificato con 4 pesci (Foto Apnea Magazine)

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