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Semifinale centro-sud 2010: interviste ai protagonisti (3/3)

| 21 Luglio 2010 | 0 Comments
Lovicario guida il trio delle giovani promesse in cerca di conferme (Foto A. Ascione)

Lovicario, Air Sub Apnea Team, 7° Classificato

Sono arrivato Torre S. Giovanni solo due giorni prima della gara quindi la preparazione è stata ridotta al minimo.
Il primo giorno ho dato un’occhiata veloce ad entrambi i campi di gara dove c’era veramente tanto pesce; la corrente però non consigliava di cercare zone oltre i venti metri e inoltre il pesce era molto mobili.
Così ho cercato delle zonette in acqua bassa dove poter pescare.
La prima giornata sono partito su una lastra insieme a Ascione e altri concorrenti, ho preso tre pesci e poi mi sono allontanato.
Con la corrente che c’era ho deciso di non andare sui segnali più fondi e ho continuato a razzolare senza fortuna; nell’ultima mezz’ora sono tornato su un segnale e ho preso altri tre pesci.
Alla fine ho chiuso con 6 prede e la settima scartata di pochi grammi, peccato perché ero convinto che il pesce fosse in peso ma qui i pesci erano tutti leggeri.
La seconda giornata c’era meno corrente ma avevo anche meno segnali così mi sono messo a razzolare e ho racimolato quei quattro pesci che sono risultati preziosi per la qualificazione.

In gara ho pescato quasi sempre con il 50 ad elastico con fiocinetta, indispensabile per esplorare minuziosamente le zone di grotto; nella prima giornata però ho provato anche qualche aspetto con il 105 che mi ha dato la possibilità di catturare un denticiotto, che con la specie è stato fondamentale per la classifica.
Un grazie particolare anche al mio barcaiolo che è stato prezioso!

Il siracusano Mortellaro inaugura con la qualificazione l’ingresso nel Team Omer (Foto A. Ascione)

Mortellaro, Syrako Sub, 8° Classificato

In preparazione avevo notato corrente e acqua sporca; di pesce ne girava ma era molto mobile e inaffidabile a parte in alcune spacchette su cui ho poi fatto la gara.
In questa fase sono stati preziosi i consigli che ho avuto da Aldo Calcagno e Marco Bardi che, con il mio ingresso nel Team Omer, mi ha preso immediatamente in consegna.

La prima giornata ho fatto la partenza su una lastrina in 15 metri dove ho catturato subito due saraghi, poi mi sono spostato contro corrente verso altri segnali trovati vuoti; a quel punto mi sono lasciato riportare sulla tana dove ho catturato un terzo sarago.
Il resto della giornata l’ho fatto a scorrere catturando alcuni saraghi e una murena; alla pesatura sono rimasti però solo quattro saraghi.

Nella seconda giornata sono partito su una tana in 23 metri d’acqua insieme a Riolo e Congedo; sono riuscito a catturare due belle corvine da chilo e purtroppo ho strappato un bel grongo a cui ho dovuto tirare in fretta con la fiocinetta mentre vedevo arrivare Riolo.

Poi mi sono spostato su un altro segnale dove in preparazione avevo visto diversi saraghi e qualche tordo e ho preso due saraghi di cui uno solo in peso.
Nell’ultima parte della gara sono andato su una lastrina segnata in preparazione e ho catturato altri due saraghi.

Sono contentissimo per aver raggiunto la qualificazione sia dal punto di vista della soddisfazione personale ma anche perché mi sembra il modo migliore di ripagare la fiducia che la Omer ha riposto in me chiamandomi a far parte della squadra.

Anche D’Alessandro centra la qualificazione (Foto A. Ascione)

D’Alessandro, LNI Mola di Bari, 9° Classificato

Arrivare alla qualificazione è stato un risultato davvero fantastico anche perché non ci speravo proprio visti tutti i malanni che avevo avuto quest’anno, da una bronco polmonite ad una otite.
Sul campo gara c’erano però le condizioni che mi piacciono di più, con l’acqua velata così mi sono messo d’impegno a preparare cercando pesce anche sul filo dei trenta metri.
Mi sono reso subito conto però che la batimetrica migliore era quella compresa tra gli undici e i quindici metri.

L’ultimo giorno di preparazione ho trovato una tana al limite nord del campo della prima giornata piena di pesce e su quel segnale ci ho fatto sia la partenza che l’ultima parte della giornata.
Nella prima metà, a causa della corrente, sono finito però fuori campo gara e mi sono ritrovato, con molti altri atleti, ancorato ad aspettare che arrivasse il momento dello spostamento.
Con lo spostamento mi sono riportato verso il centro del campo gara per poter pescare a scorrere e ritrovarmi a finire sulla tana su cui ero partito e dove ho catturato altri pesci tra cui il sarago più grosso del mio carniere.

Nella seconda giornata non avevo tane segnate ma solo zone interessanti su cui razzolare, tanto interessanti quanto deserte durante la gara; solo nell’ultima ora sono riuscito a tirare fuori gli unici tre pesci che ho visto in tutta la giornata.
In entrambe le giornate ho utilizzato un solo fucile: un 45 ad elastico con fiocinetta a quattro denti, l’arma che preferisco in queste situazioni e che considero come il naturale prolungamento del mio braccio.

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