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Quattro chiacchiere con Nicola Riolo

| 2 Settembre 2002 | 0 Comments

Nicola Riolo in azione

Ho conosciuto Nicola perché per una mia curiosità avevo deciso di testare i prodotti della sua azienda, la Sdive. Così ho avuto occasione di conoscere più da vicino il campione siciliano ed avere conferma di quanto avevo letto su di lui in tanti anni: una persona meticolosa, un atleta straordinario ma sopratutto un eterno appassionato, che si è spinto nel campo imprenditoriale per concretizzare tutta la sua esperienza e genialità e metterle a disposizione degli appassionati attraverso i prodotti Sdive.

AM: Ottimi Assoluti Nicola, come hai impostato la preparazione?

Nicola Riolo: Con soli 9 giorni di preparazione, ossia 3 giorni per campo, ho praticamente escluso a tavolino alcune zone dove non avrei potuto preparare bene per motivi legati alla morfologia dei fondali evidenziata dalla carta nautica, alla possibilità dei forti venti predominanti da nw ed alla possibilità di trovare posti in comune con altri concorrenti. Vista l’attuale regola delle 4 ore di gara, infatti, conviene tenere d’occhio tutti i posti trovati in preparazione, onde evita spostamenti lunghi e magari a vuoto, come nel caso in cui si arrivi su un posto già lungamente battuto da altri concorrenti.

E’ stata una preparazione gradevole, se si esclude l’acqua fredda, perché cercando bene si potevano trovare posti eccezionali.

Raccontaci la tua prima giornata

La zona di Capo Sperone era senz’altro la più pescosa, ma spesso battuta da forti correnti, dei veri e propri fiumi. Ho fatto comunque una gara coraggiosa e d’attacco – dato che ambivo al titolo, non potevo certamente fare altrimenti -, pescando in varie tane di grosse corvine poste tra i 25 ed i 30 metri. Ne ho catturate 12, una in meno di De Silvestri, e tra strappate e sbagliate ho perso altri 5 o 6 pesci. Ma i pesci persi erano in preventivo, soprattutto in considerazione dei problemi creati dall’impeto della corrente, che si doveva contrastare ad ogni tuffo.

Nicola Riolo con il carniere della terza giornata Foto – Mauro Meloni

E la seconda frazione?

La seconda giornata all’isola di S. Pietro è nata “male” sin dalla preparazione.

Infatti, i primi due giorni li ho passati su questo tratto di mare e l’acqua era torbidissima. Ho trovato poco pesce e non sono riuscito ad individuare le zone migliori. L’ultimo giorno di preparazione ho trovato qualche bel pesce, ma nessun posto “jolly”.

In gara, cmq, sono partito bene e dopo un’ora avevo già 5 pesci. Successivamente la situazione si è portata su una posizione di stallo: tutti i miei segnali tra i 28 ed i 30 metri, costituiti per lo più da roccette sparse nell’alga, erano attraversati da una corrente gelida e torbida, ed i grossi tordi e saraghi che avevo segnato in preparazione erano scomparsi nel nulla.

Così ho pensato di avvicinarmi un po’ a Bruno De Silvestri e la mossa si è rivelata azzeccata. Difatti, al primo tuffo ho preso sotto di lui una cernia di 7,5kg ed al tuffo seguente un saragone.

Poi non ho trovato altro e l’ultima mezz’ora, causa la scarsa conoscenza della zona, l’ho passata tra le alghe e sassi “chiusi”.

Ero cmq ancora in lotta per il titolo. Se tra me e Bruno non si fosse inserito un grande Tortorella, avrei dedicato parte dell’ultima giornata proprio alla marcatura di De Silvestri, ma con la classifica parziale uscita al termine della seconda giornata avrei fatto che il gioco di Tortorella, così ho fatto la mia gara.

Suppongo una terza giornata all’attacco…

Direi proprio di sì. Dopo le “stravagati ed inutili” polemiche della partenza, è partita la terza frazione. Ci avevano informato che sarebbe stata ridotta a 3 ore, così ho scartato un posto molto bello ma troppo distante preferendo, come dicevo in apertura, zone vicine tra loro. Ho fatto una gara bruciante e bellissima e dopo solo 1 ora e mezzo avevo già 10 pesci ed un grongo di 10kg.

Ero in testa, avevo più prededi tutti!

Ho continuato in una zona prendendo ancora 3 gronghi (uno di 15 kg) di cui due non validi e 5 pesci, di cui uno solo poi risultato in peso: di certo la fortuna non mi ha assistito….

Allo scadere della terza ora la situazione vedeva Tortorella in testa, io secondo, Bellani terzo e quarto De Silvestri.

Poi ci hanno avvertito che la gara sarebbe stata allungata di un’altra ora e le cose sono cambiate come tutti sapete. Le gare sono così…

Riolo è stato ben 5 volte campione italiano assoluto

Che attrezzatura hai utilizzato agli Assoluti?

In gara ho usato esclusivamente attrezzature Sdive di serie, le medesime che la stessa costruisce per i propri clienti. In questa competizione hanno fatto la parte del leone le nuove pale in mix carbonio/kevelar, che si sono rivelate molto efficienti contro la corrente di Capo Sperone.

Le nuove mute della serie “Italia”, nate con la vittoria della Coppa Continentale 2002, si sono comportate magnificamente nelle gelide acque di Sant’Antioco, mentre i piombi ad assetto variabile da 1kg e 2 kg sono risultati indispensabili per lo sgancio in risalita e per pedagnare.

Per quanto riguarda i fucili, ho utilizzato gli arbalete in carbonio CX26, estremamente precisi e maneggevoli, armati con le nuove aste brevettate k6 extreme ultra resistenti su cui montavo le apposite fiocine k4 extreme.

Lo spessore dell’asta ridotto a 6mm regala all’arbalete un assetto ideale anche a 30m ed inoltre il pesce infiocinato con un’asta così leggera ha minori probabilità di strapparsi.

Per il 2003 sono in programma altre novità delle quali ancora preferisco non parlare, ma già le attrezzature Sdive disponibili, possono regalare grosse soddisfazioni. Ad Ottobre, inoltre, è prevista la messa online del sito dell’azienda, attraverso il quale commercializzeremo i nostri prodotti. Per il momento è possibile contattarci telefonicamente (o via Fax) al numero 091/6250130.

OK Nicola, un saluto agli Amici e Fan di Apnea Magazine?

Un abbraccio a tutti, amici e fan di A.M., con la promessa che tra poco sarò tutto vostro sul mio sito.

Grazie Nicola a presto!

L’intervista è stata fatta qualche giorno prima dell’annuncio dell’esclusione di Nicola Riolo dal prossimo Mondiale in Brasile. Per completezza riportiamo anche la domanda sul Mondiale, cui Nicola ha risposto senza sapere di non essere stato convocato. Riguardo la mancata convocazione, abbiamo pubblicato una lettera aperta della moglie di Nicola, Angela, nella Sezione News. Per leggere la lettera, clicca qui

Nicola, tra poco i mondiali in Brasile, ti senti in forma?

In vista di una probabile convocazione, quest’anno ha messo il mio BWA 740 CAB in un porticciolo della Sicilia Occidentale e lì sto facendo delle belle pescate su pesce di grossa taglia, in modo da testare bene tutte le attrezzature specifiche. Come molti sanno, inoltre, non ho mai smesso di partecipare alle gare a nuoto che si svolgono in Sicilia, ho dunque una ottima preparazione fisica, tenica e tattica per questo tipo d’impegno. Non a caso le Coppe EuroAfricane di Senegal ed Algeria si sono svolte a nuoto e non a caso le ho vinte. Secondo me il Capitano ha a disposizione una rosa di atleti che non devono temere nessuno al mondo, sono certo che tra breve tirerà fuori dal suo cilindro la squadra vincente.

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