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Pescasub urtato da una Barca, Spara dopo la lite e Ferisce una Donna Incinta

Il grave fatto si è verificato nel pomeriggio della domenica di Pasqua ed è stato riportato in maniera frammentaria e confusa, quando non proprio romanzata, da diversi organi di stampa. Una barca con a bordo diverse persone, stava facendo ritorno da una gita tra le cale dell’isola di Ponza, quando gli occupanti hanno avvertito un tonfo sotto la chiglia. Percorso appena qualche metro, anche per la ridottissima velocità a cui il natante procedeva, è emerso un pescatore subacqueo che ha iniziato ad inveire pesantemente all’indirizzo dei gitanti, rei a suo dire di aver tentato di ucciderlo.

Dal canto loro i diportisti hanno fatto notare al subacqueo, che questi stava pescando senza alcun dispositivo di segnalazione obbligatoria come prescritto dalla normativa vigente, pertanto senza nè boa nè bandierina, gli era stato impossibile accorgersi della sua presenza nonostante la bassa velocità. Ne è nata una violenta lite durante la quale il pescatore sembra aver più volte minacciato di sparare all’imbarcazione, quel che è certo è che un colpo alla fine è effettivamente partito e, rimbalzando da qualche parte, ha trafitto al fianco una giovane donna quasi al terzo mese di gravidanza che era seduta nella zona prodiera del natante.

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Rapidissima la corsa verso riva dove alla giovane sono stati prestati i primi soccorsi, immediato l’arrivo di un’eliambulanza che ha provveduto a trasferirla d’urgenza all’ospedale San Camillo di Roma dove è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per estrarre la fiocina che era penetrata in profondità, fermandosi ad un solo centimetro dal polmone, forse anche grazie all’abbigliamento pesante indossato dalla donna e che potrebbe aver “limitato” i danni.

Mamma e bambino per fortuna ora stanno bene e il grave episodio non sembra aver lasciato strascichi. Il subacqueo è stato identificato, a lungo ascoltato e poi denunciato dai Carabinieri. Sono comuque in corso accurate indagini ma la sua posizione si fa ora molto delicata: resta ancora da vedere come il magistrato intenderà procedere ma rischia di doversi difendere come minimo dall’accusa di lesioni colpose fino a quella di tentato omicidio se venisse accertata una qualche volontarietà.

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