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Pesca in Apnea n° 27 – Maggio 2005


La copertina del numero 27di Pesca in Apnea

A pesca con la moglie…. Il problema esiste e spesso, durante le cene per soli uomini, amici pescatori in apnea, se ne parla e si scherza. Certo, ogni volta che all’alba partiamo per andare a fare una pescata, il mugugno e’ assicurato e, visto che normalmente si tratta di un sabato o di una domenica, giorni da dedicare alla famiglia, al mugugno della moglie si accoda un complesso di colpa del marito pescatore. Che fare? Marco Bardi, in un divertente servizio pubblicato sul numero di maggio di Pesca in Apnea, cerca di farci capire qualcosa e fa parlare Fiorenza Mazzarri e Antonella Antonini, mogli e “vittime”, rispettivamente, di Nilo Mazzarri e di Fabio Antonini.
La conclusione da trarne e’ che, tutto sommato, fra marito pescatore in apnea e moglie la convivenza e’ possibile, purche’ sia mediata da una serie di piccoli accorgimenti e innocenti furbizie e forse, ma solo se indispensabile, da qualche elementare bugia.
Anche se far convivere due passioni e’ normalmente un’impresa, il pescatore in apnea (soggetto che conosce tutte le insidiose tattiche per catturare la preda ed ha, dunque, l’esperienza per aggirare pazientemente gli ostacoli e raggiungere i suoi obiettivi) potra’ riuscire a vincere su due fronti e le mogli ne saranno felici, soprattutto se, al ritorno, il carniere sara’ colmo e la cena sara’ applaudita da tutti i componenti della famiglia. Senza mai arrivare alla confessione che Marco ha ricevuto da un amico pescatore(che intende rimanere anonimo), il quale gli ha candidamente confessato: ” ‘ Mi sono fatto l’amante proprio per dispetto a mia moglie che non mi lascia mai libero di avere i miei spazi. Ma devo confessare che adesso mi e’ più difficile andare a pesca che vedermi con l’amante e, oltre ad avere problemi con mia moglie, adesso devo combattere anche con l’amante. Sono arrivato alla conclusione che pesca e donne sono una miscela di problemi “. Che vita!
Questa e tante altre belle e divertenti storie sul numero di maggio di Pesca in Apnea ora in edicola. Buona lettura a tutti.

Pag. 28: LA PESCA IN COPPIA / CERTE COSE SI FANNO IN DUEdi Marco Bardi

Le situazioni in cui si trova a operare un pescatore in apnea possono essere impegnative. Per la sicurezza personale e per la riuscita della battuta di pesca, un compagno fidato diventa un’indispensabile necessita’ di cui non si dovrebbe fare a meno.

‘ In genere, il pescatore in apnea e’ notoriamente un individualista, geloso delle proprie tane oppure delle proprie zone “segrete”, e percio’ molto resti’o a condividere le sue conoscenze con altri appassionati. Quando va in mare in compagnia di amici, difficilmente imposta la battuta di pesca gomito a gomito con loro, informandoli su quanto prevede. Al contrario, tende ad allontanarsi il più possibile dai compagni per andare da solo nelle zone buone, per poi fare ritorno con il carniere più abbondante e trovare soddisfazione nel dimostrare la propria superiorita’…
‘ Per loro natura, alcune tecniche si prestano meglio o peggio di altre quando si e’ in coppia e pertanto e’ utile studiare un metodo che potra’ diventare valido anche quando si e’ in due. Questo vale anche nel basso fondale e in quelle situazioni dove si opera “a vista”, vicini alla costa. Alternandosi a guidare la battuta di pesca, facendo cento metri di costa a testa, non si disturbera’ l’azione di pesca e tutto cio’ permettera’ di condividere la giornata in massima sicurezza, utilizzando quattro occhi e due teste, con la possibilita’ di confrontarsi continuamente’
‘ In ogni caso, nonostante l’assistenza di un compagno, conviene sempre avere la sagola della boa collegata alla cintura, per consentire, in caso di necessita’, un più rapido ed efficace recupero.
Altrettanto importante e’ che del compagno non bisogna mai abusare’

Pag. 34: ATTREZZATURE / IN FUNZIONE DELLA PROFONDITA’ COSA USARE TRA I 5 E I 15 METRI di Alessandro Martorana

Scendendo a profondita’ maggiori di quelle prese in considerazione sul numero di aprile, le esigenze del pescatore in apnea cambiano, e con esse anche alcune delle attrezzature.

‘ Credo che il “muro” dei quindici metri costituisca il vero “limite batimetrico” della maggior parte degli appassionati della pesca in apnea. Gia’ nella bella stagione e’ piuttosto difficile vedere apneisti insidiare le loro prede oltre tale profondita’. Nel periodo invernale, poi, i pochi appassionati in grado di pescare costantemente e con successo oltre tale quota si riducono in maniera direttamente proporzionale alla diminuzione della temperatura dell’acqua e all’aumentare della torbidita’ generata dalle piogge e dalle mareggiate invernali. Del resto, come abbiamo avuto modo di ripetere altre volte, non vediamo quale sia il senso di “spolmonarsi” al limite delle nostre possibilita’ quando, a profondita’ inferiori, abbiamo maggiori possibilita’ di successo grazie alla nostra maggiore lucidita’ o, più semplicemente, perché riuscendo a tenere un ritmo più serrato avremo maggiori possibilita’ d’incontro con eventuali prede…
‘ Il primo requisito che deve possedere una buona muta da pesca e’ quello relativo alla giusta protezione termica del subacqueo immerso. E’ perfettamente inutile acquistare una muta dalle incredibili caratteristiche tecniche, ultimo grido della moda subacquea, scegliendola poi di spessore inadeguato al periodo dell’anno in cui vogliamo usarla o, magari, di taglia completamente sbagliata’
‘ Tra i cinque e i quindici metri, specie verso le batimetriche maggiori, le caratteristiche della pinna da usare cominciano ad essere un po’ diverse. Il nuoto verticale, sia in discesa che in risalita, diventa percentualmente più sensibile, nella dinamica di tutta la battuta di pesca. Quindici metri non sono pochissimi, e risalire in debito di ossigeno dopo un aspetto prolungato o una lunga ricerca in tana, non richiede solo due colpi di pinna’

Pag. 40: PRIMI PASSI / DEDICATO AI NEOFITIdi Pietro Milano

Qualche buon suggerimento per iniziare e per non perdersi d’animo, per imparare in fretta e per godersi in pieno una giornata di mare cercando qualche bella preda.

‘ Il neofita deve innanzitutto sgombrare la mente dall’idea di ipotetici grandi carnieri (per non ricevere immediate delusioni) e focalizzare la sua azione su alcune tecniche di facile assimilazione e di massima sicurezza. Escluderei a priori, almeno fino a quando non abbiamo preso coscienza dei nostri limiti, l’aspetto profondo, l’agguato e la pesca in tana in profondita’…
‘ Ritornando alle tecniche da utilizzare, per chi ancora non ha una buona acquaticita’ e manca della necessaria esperienza, consiglierei queste tre: l’aspetto in bassofondo, la pesca in tana in basso e medio fondale e l’agguato in superficie’
‘ L’approccio, per l’iniziando, deve essere di massima umilta’ e teso alla scoperta delle abitudini di vita e alimentari delle quanto mai ipotetiche prede. Tralasciando le zone bellissime, spesso spopolatissime di pesce e frequentatissime dai subacquei, conviene cercare, sulla carta nautica, le batimetriche molto distanziate, che indicano pendii lievi con predominanza di alga e sabbia. Qui i pesci sono più fiduciosi e si possono osservare per imparare il loro comportamento, poi penseremo alle successive mosse di cattura’

Pag. 44: EUDI 2005 / IL FASCINO DISCRETO DELL’APNEAdi Stefano Navarrini

La recente edizione dell’Eudishow, punto di riferimento del mondo subacqueo italiano e internazionale, ha sancito la progressiva crescita dell’apnea e la costante risalita di cio’ che all’apnea e’ più legato: la pesca.

‘ Una subacquea in movimento, in piena rivisitazione della propria identita’, come un’onda lenta ma potente che sta poco a poco modificando gli equilibri del settore. Questo, in una sintesi un po’ ermetica, potrebbe essere il messaggio della tredicesima edizione dell’Eudishow, punto d’incontro ormai internazionale per chiunque ami vedere il mondo sommerso attraverso maschera e pinne. In parole più esplicite, e la cosa non puo’ che farci piacere, abbiamo notato che apnea e pesca in apnea, con tutta la delicatezza del caso, stanno conoscendo una nuova primavera. Senza avventurarci in disquisizioni inadatte a questa sede, ci piace far notare come da una parte l’interesse per l’apnea, vista non più come attivita’ estrema ma più semplicemente come evoluzione del fitness con forti contenuti introspettivi, sia giustificato dagli attuali interessi dei giovani…

Pag. 48: TECNICA DI PESCA / SIGNOR CAPITANO’di Stefano Navarrini

Un campione al di fuori dei consueti schemi, proposto oggi per un ruolo tanto insolito quanto innovativo. Maurizio Ramacciotti, nuovo capitano della nostra nazionale di pesca in apnea, ha tutto il carisma e l’esperienza necessari per assumersi un compito delicato, che siamo certi condurra’ con successo…

‘ E’ stato scritto e riscritto… o forse no: se pescatori in apnea comunque si nasce, campioni si diventa. Con i giusti insegnamenti, con il costante allenamento, andando in mare giorno dopo giorno, studiando e limando in ogni minimo dettaglio la messa a punto delle proprie attrezzature. In altre parole, esattamente il contrario di quello che e’ e fa oggi Maurizio Ramacciotti, uno dei nostri più significativi campioni, atleta sempre affidabile nonostante gli impegni di lavoro e di famiglia gli lascino ben poco tempo da dedicare al mare, agli allenamenti e alla messa a punto delle attrezzature…
‘ Al contrario di molti pescatori d’alto livello, Ramacciotti e’ uno che pesca spesso partendo da terra, e quindi coprendo a nuoto ampie zone di mare. Cosa che lo ha trovato ben preparato con l’avvento delle nuove regole agonistiche, anche perché una delle sue tecniche preferite e’ l’agguato in acqua medio-bassa, vale a dire con tuffi continui a battere un lungo tratto di costa e apnee medie intorno al 1’30”. In questi tuffi Maurizio compie percorsi sul fondo di 15-20 m strusciando di masso in masso, ma se la situazione lo richiede interrompe la perlustrazione per fare un breve aspetto’

Pag. 54: LA MOGLIE / CARA, TI AMO TANTO MA…di Marco Bardi

Quasi tutti i pescatori in apnea hanno un problema di compatibilita’ tra la passione per la pesca e quella per la propria donna. Quali sono i meccanismi che, nel bene o nel male, scattanoo in questo rapporto? Abbiamo intervistato le mogli di due famosi pescatori’

‘Ne abbiamo sentite di tutti i colori a proposito delle donne, ma questa volta non si tratta di conquiste, di prestazioni speciali o di fantasie, ma piuttosto di come instaurare un buon rapporto che non incida sulla passione preferita, la pesca in apnea. Un’attivita’ che richiede molto tempo, tempo che va necessariamente sottratto alla famiglia. Una passione cosi’ profonda che rende le proprie donne gelose, tanto e’ vero che spesso ci rinfacciano di amare di più la pesca che loro stesse
Vi ha mai detto la vostra compagna: “Io vengo al secondo posto dopo la tua dannata pesca!”. Quando una donna afferma questo, e’ sicuramente offesa dal comportamento del proprio uomo, troppo preso dalla sua passione. Da parte degli uomini pescatori, poi, si sentono racconti al limite dell’inverosimile Fiorenza Mazzarri e Antonella Antonini, rispettive consorti dei campioni Nilo Mazzarri e Fabio Antonini, sono donne che hanno condiviso con i propri mariti anni di passione per la pesca in apnea, sia amatoriale che agonistica. Hanno vissuto la passione del marito come pesca amatoriale, come allenamento, come ragione di vita, e hanno condiviso gioie e dolori di una carriera agonistica. A loro, considerate vere “martiri” della pesca in apnea, rivolgiamo qualche domanda’

Pag. 58: IN PRATICA / PER IL TRASPORTOdi Stefano Navarrini

Le esigenze per trasportare l’attrezzatura e quanto serve in una giornata di pesca (prede possibilmente incluse) sono per un pescatore in apnea più complesse di quanto sembra.

‘ Oggetto rimasto per anni non solo inalterato ma anche inadeguato alle esigenze del pescatore in apnea (le pinne lunghe sono state a lungo… troppo lunghe), il borsone ha negli ultimi anni risvegliato l’interesse delle aziende impegnate nel settore. Tanto per cominciare si sono adeguate le misure, e oggi quasi tutti i prodotti delle grandi case sono di misure adatte allo stivaggio delle pale lunghe. Questa e’ pero’ solo la base di un discorso che potrebbe essere sicuramente più sofisticato, che in qualche caso lo e’, e in qualche altro non lo e’ più.
Vediamo di capire meglio la situazione. La lunghezza delle moderne pale ha imposto al borsone determinate misure e, quasi conseguenzialmente, ne ha disegnato la tipologia più o meno cilindrica. Non e’ detto che questa sia la forma migliore, ma e’ probabilmente quella che consente il maggior risparmio di materiale e una più facile lavorazione, considerando anche che uno dei must delle borse più attuali e’ l’assoluta impermeabilita’, e che in ogni caso gia’ con queste misure lo spazio disponibile per le attrezzature da pesca e’ in eccedenza’

Pag. 62: RITRATTO DI UN CAMPIONE / BERNARD SALVATORI: IL PESCATORE, L’UOMOdi Stefano Ferrante

Figlio d’arte, campione di grande spessore, Salvatori e’ uno dei più noti pescatori francesi. Ci ha rilasciato questa intervista.

‘ Che carattere ritieni di avere e quali pensi siano i tuoi punti di forza e di debolezza nelle gare? E dal punto di vista fisico? Secondo te, quali sono le caratteristiche più importanti per un agonista?
Prima delle grandi gare mi e’ sempre accaduto di sentirmi stressato, ma poi, una volta in acqua, dopo il primo tuffo mi calmavo. Durante le competizioni il mio entourage mi ha sempre aiutato e motivato. Il mio punto di forza credo sia quello di riuscire a pescare molto a fondo conservando una piena lucidita’. Il mio punto debole? La pesca in poca acqua. Ho sempre avuto difficolta’ a trovare motivazioni per questo tipo di pesca. Penso che la prima qualita’ di un agonista sia la capacita’ di valutare il campo gara, per sapere velocemente dove, come e il numero di catture da fare in quella zona. Se l’atleta e’ allenato, calmo e lucido, ha tutte le possibilita’ di ben figurare. Ma tutto cio’ si chiama esperienza!
E’ comunque importante non fare cose nuove il giorno della gara: ad esempio, pescare a profondita’ alle quali non si e’ abituati’
‘ Quali tipi di fondali preferisci?
Il mio fondale preferito sono le grandi secche, con grossi massi profondi, come in Corsica, e l’acqua chiara e calda (in cio’ sono esigente)’
‘ Quanto durano le tue apnee medie a quelle quote e come le prepari?
Si possono fare apnee superiori ai due minuti all’aspetto in meno di 30 metri. Di contro, per la pesca molto profonda in tana, quindi più impegnativa fisicamente, un’apnea di 2′ e 15″ e’ una cosa enorme. Apnee troppo lunghe richiedono troppo recupero e non sono quindi redditizie. Bisogna conoscere i propri limiti personali.
Con l’esperienza, durante la preparazione in superficie, valuto il momento in cui mi sento pronto al tuffo. La trappola, quando si pesca in profondita’, e’ una preparazione troppo lunga della propria apnea. Una ventilazione eccessiva mette il pescatore in pericolo’

Pag. 65: TATTICA / ATTENTI ALLA CORRENTEdi Alessandro Martorana

E’ un avversario pieno di insidie con cui ci si puo’ trovare a doversi confrontare durante una battuta. Analizziamolo e valutiamo attentamente, per fare andare a buon fine la ricerca delle prede ma soprattutto per evitare situazioni che possono vederci
in forte disagio.

‘ La corrente e’ un avversario insidioso con cui confrontarsi quando si va a pesca. E’ una componente fondamentale da valutare e analizzare continuamente, nel corso della nostra pescata, non solo nella mera fase di ricerca di una preda, ma anche e soprattutto per evitare di passare un brutto momento come e’ successo al nostro amico.
Ma vediamo adesso di capire che cos’e’ la corrente marina e come si crea e si sviluppa nel nostro Mediterraneo con qualche nozione idrografica.
‘ Quando entriamo in acqua in siti del genere, curiamoci sempre di annotare mentalmente la direzione e l’intensita’ della corrente quando incontriamo qualche bel pesce. Molto spesso, in simili condizioni di corrente, oltre che di temperatura e “momento” dell’anno, avremo la fortuna di imbatterci in prede simili, se non più interessanti, di quella incontrata in origine. Anche nel periodo invernale, quando battiamo il sottocosta alla ricerca di spigole, stiamo ben attenti al senso in cui si muove il pesce rispetto alla corrente: molto spesso tale considerazione potrebbe essere la giusta chiave con cui realizzare più di una bella cattura’
‘ Con corrente forte, le nostre profondita’ operative subiranno un brusco calo: se non siamo più che allenati e attrezzati di gommone e barcaiolo, evitiamo di strafare e dirigiamoci su fondali meno impegnativi e, possibilmente, in zone meno battute dalla corrente’

Pag. 69: INCHIESTA / IL FUTURO DELL’APNEA AGONISTICAdi Giorgio Volpe

Abbiamo intervistato tre personaggi chiave della Federazione, al lavoro sul programma di sviluppo dell’apnea, una disciplina che si sta evolvendo e affermando in tutto il nostro Paese.

‘ Le competizioni di apnea stanno vivendo un momento di grande sviluppo. L’Italia e’ sicuramente una delle nazioni protagoniste di questo nuovo e promettente movimento sportivo, in quanto, negli ultimi anni, i circoli hanno saputo dar vita a un vero circuito agonistico nazionale, articolato in gare di selezione e campionati italiani, promuovendo un rapido allargamento della base dei praticanti e una crescita complessiva delle prestazioni. Dopo l’esordio mondiale dell’apnea Cmas e l’affinamento dei regolamenti delle competizioni internazionali di jamp blue e apnea dinamica, finalmente la nostra federazione ha tutti gli ingredienti per pianificare un’ulteriore fase di sviluppo di questa disciplina sportiva, ancora dominata dall’improvvisazione e dal fai-da-te.
Per capire in quale direzione sta andando l’apnea sportiva e quali siano i programmi federali, abbiamo pensato di fare il punto della situazione con i quattro elementi del team che sta predisponendo il piano di sviluppo e li abbiamo intervistati’

Pag. 72/82: PARLIAMO DI TECNICA

EFFESUB FUCILE NARVALO 95 WOOD
Un modo nuovo di intendere il fucile in legno, con un occhio al prezzo senza sacrificare la qualita’.

OMERSUB: PLANCETTA SHARDANA
Una plancia con una serie interessante di accorgimenti si presta a essere una delle grandi novita’ per l’estate in casa Omer. L’ideatore e’ Mariano Satta, un esperto subacqueo collaboratore dell’azienda da anni.

SPORASUB: FUCILE INSTINCT PRO 100
Un fucile a elastico con nuovi e interessanti contenuti tecnici. Possibilita’ di scelta fra elastici tradizionali o circolari agendo semplicemente su una vite. Design d’avanguardia e istintivita’ nel brandeggio e nel puntamento i punti di forza di questo fucile.

C4: PINNE VTR
Un paio di pale realizzate in composito con la tecnologia e la nota esperienza possedute dalla C4. Si pongono tra quelle in tecnopolimero e quelle in carbonio, ma più vicine alle ultime.

PICASSO: ARBALE’TE CENTURY PACIFIC 100
Un fucile pensato per essere usato negli spazi oceanici, ma che si adatta molto bene ai nostri fondali. Affusto di dimensioni “importanti” per evitare qualsiasi flessione.

TOTEM SUB: ARBALE’TE TAHITI 110
Un fucile in essenze di legni pregiati, “nato” per essere usato con un doppio elastico circolare: grande potenza e sforzo di caricamento facilitato dal frazionamento della potenza.

Pag. 83: LA FESTA / BUON DIVERTIMENTO PINOCCHIO D’OROdi Marco Bardi

La famosa rassegna del Pinocchio d’Oro e’ in continua crescita: le inverosimili bugie hanno raggiunto dei veri e propri record, ma anche gli episodi più stravaganti non sono da meno. Ecco cosa e’ successo nell’edizione 2005.

‘ Tra campioni del calibro di Bellani e Antonini e stravaganti personaggi, come “Il matto”, in mezzo a centocinquanta rappresentanti degli sfondoni, l’edizione del Pinocchio d’Oro 2005, che si e’ svolta a Ladispoli (Roma), e’ stata una serata da ricordare, che prevedeva anche premi speciali con relative motivazioni. Il primo di questi premi e’ andato a Massimo Profeti con il suo racconto “La Befana vien quasi di notte”, ovvero una grossa spigola catturata al tramonto del 6 gennaio. Per come e’ stata scritta e per gli attributi complessivi, Profeti ha vinto un premio speciale che consisteva in un minifucile con la punta stilografica come a rappresentare che prende più pesci scrivendo!’

Pag. 86: LA GARA / QUINTO TROFEO POLO SUB – di Alessandro Martorana

Una gara che e’ diventata un simpatico appuntamento. Organizzata impeccabilmente nello spazio acqueo della Lega Navale Italiana di Civitavecchia, ormai da cinque anni vede giungere atleti da tutta l’Italia.

‘ Il golfo della Lega Navale Italiana di Civitavecchia e’ ormai universalmente noto come uno dei migliori siti per effettuare le divertenti selettive gare di pesca in apnea. Le numerose competizioni a carattere nazionale che vi sono state organizzate negli scorsi anni sono state infatti la migliore pubblicita’ alla validita’ di questo campo di gara e la numerosa affluenza di atleti non laziali ne e’ la valida riprova. Diciamo subito che i carnieri di questa edizione non rispecchiano i reali valori del campo di gara. Nonostante il grande impatto generato dalla grande affluenza di pescatori locali (in apnea e con altri mezzi) che sono soliti frequentare il golfo a sud del porto di Civitavecchia, il particolare fondale del golfo della Lega Navale consente alle numerose e smaliziate prede di trovare un habitat particolarmente valido e ricco di nutrimento. Non sono rare, in queste acque, pescate che sembrano immagini d’altri tempi’

Pag. 89: APNEA / IL COMPAGNO D’IMMERSIONEdi Roberto Tiveron

Immergersi con “l’angelo custode” e’ certamente più sicuro, ci da’ una maggiore tranquillita’ e’ ci si diverte di più. Ecco che cosa si deve fare per essere dei buoni compagni d’immersione e per tenere sotto sicuro controllo la nostra apnea e quella dei nostri amici, con cui condividiamo felici giornate di mare.

‘ Normalmente, si stabilisce a priori quali debbano essere i segnali e le modalita’ di comunicazione tra assistente e apneista.
E’ fondamentale l’esperienza di entrambi, in base a cui si decideranno anche i tempi per i segnali. Avverra’ che l’apneista che tratterra’ il respiro comunichera’ la sua perfetta efficienza e il suo normale stato di coscienza all’assistente che gli sara’ al fianco, secondo tempi stabiliti in precedenza. Ad esempio, l’assistente tocchera’ delicatamente la mano del compagno in immersione e questi rispondera’ con un piccolo movimento ben visibile, che comunichera’ l’esistenza di una situazione di benessere, in sintesi, un o.k. Il segnale di risposta normalmente si fa muovendo una delle dita della mano, in modo che l’impegno muscolare e il conseguente dispendio energetico e psicologico siano minori possibile’

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