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Mondiale Venezuela: Croazia soddisfatta

| 13 Novembre 2008 | 0 Comments

La Nazionale croata alla sfilata inaugurale (Foto D. Macaluso)

Con il terzo posto al Mondiale in Venezuela la nazionale croata ha incrementato la sua striscia di buonissimi risultati. Il titolo europeo conquistato da Gospić lo scorso anno ed il terzo posto al campionato Euro-africano avevano aumentato le aspettative e di conseguenza gli uomini del selezionatore Livio Fiorentin non potevano certo deludere le attese. Nell’ultimo decennio i risultati sono stati in continua ascesa, nella speranza di porre la classica ciliegina sulla torta fra due anni, al Mondiale di Lussinpiccolo, dove la Croazia punta a salire sul gradino più alto del podio.

Il ct croato, Livio Fiorentin (Foto A. Balbi)

Livio Fiorentin, selezionatore della Nazionale

Non ero mai stato così teso come la mattina prima della seconda giornata di gara, in quanto ero consapevole che dovevamo mantenere la seconda posizione in classifica, o, nel peggiore dei casi, scivolare al terzo posto, guai fare peggio.
Alla fine siamo riusciti a centrare il terzo posto, che per noi rappresenta comunque un grande successo.
Quando siamo arrivati, all’inizio di ottobre, avevamo un quadro ben preciso della situazione, vista l’ispezione fatta a fine aprile; però abbiamo subito capito che le condizioni erano cambiate quasi completamente e, alla fine, abbiamo dovuto riadattarci alla nuova situazione ad appena dieci giorni dall’inizio della manifestazione.
Ci siamo riusciti nonostante avessimo effettuato solo una simulazione di gara, se fossimo riusciti a farne un’altra il secondo posto non ci sarebbe sfuggito di mano; dieci giorni di preparazione ed il fatto di aver creato una specie di supporto logistico già in aprile hanno dato i risultati sperati.
Consideriamo questo piazzamento come una specie di rampa di lancio per la vittoria al Mondiale del 2010 che si terrà con ogni probabilità a Mali Lo’inj (Lussinpiccolo).
Per quanto riguarda gli atleti, Danijel Gospić ha svolto un ottimo lavoro, lottando alla pari con i maestri Carbonell, Kerejeta, Ortega. Non è mancato né sulla velocità né sulla lunghezza dell’immersione.
Direi che ha confermato, per l’ennesima volta, le sue notevoli qualità e il talento.

Per Antonio Buratović si è trattato del primo Mondiale in carriera. Si è comportato molto bene, anche grazie ad una preparazione sempre più intensa. Sono soddisfatto dal lavoro fatto: ha mantenuto una certa tranquillità e sicurezza durante la gara. Del resto non avevo dubbi sul fatto che alla fine avrebbe ottenuto un buon risultato.

Dario Marinov ha un po’ deluso le attese con il ventiduesimo posto finale; lui ha le possibilità per fare molto meglio. E’ il più tecnico dei nostri e non trascura nemmeno i minimi dettagli, ma è evidente che in situazioni di confusione va in difficoltà. E in questo Mondiale bisognava proprio saper approfittare al meglio delle situazioni venutesi a creare e ‘colpire’ senza pietà.

Il quinto posto di Gospic soddisfa tutti (Foto A. Balbi)

Per quanto riguarda l’aspetto organizzativo ci sono state diverse lacune. Si poteva fare sicuramente meglio anche perché non si è tenuto conto delle minime esigenze per fare felice la gente.
All’incontro tra i capitani e i commissari si erano concordati dei ben precisi punti, salvo poi chiedere qualcosa di completamente diverso. Non ho notato né i medici né i sub di turno e due imbarcazioni di controllo nella zona erano troppo poche per una zona di pesca così ampia e per le condizioni di gara.

Daniel Gospić

Sono soddisfatto del quinto posto, ogni piazzamento tra i primi dieci è un ottimo risultato. Avrei potuto fare di meglio se la prima giornata avessi pescato due zapateros, ma il primo mi è scivolato via mentre sul secondo ho sbagliato mira. Questa è la mia unica recriminazione.
Sono state due giornate difficili in una zona vasta ma povera di pesci e con poche posizioni interessanti note a tutti. Ho usato tutte le possibili tecniche di pesca che mi sono venute in mente.

Antonio Buratović

Era il mio primo Mondiale e di conseguenza sono soddisfatto dell’undicesimo posto. Il primo giorno ho perso due pargos, mentre nella zona di pesca del giorno dopo ho nuotato soltanto una volta. Ho sbagliato unicamente nel non andare subito nella posizione dove poi ho pescato tre coro coro. C’era troppo traffico e di conseguenza ho preferito cambiare posizione e cercare la fortuna altrove.

Buratovic con il barracuda catturato la prima giornata (Foto D. Macaluso)

Dario Marinov

Il mio piazzamento avrebbe potuto essere peggiore, ma anche migliore. Era difficile fare delle previsioni, ma credo che siamo la nazionale che si è messa maggiormente in evidenza se si tiene conto di quanto investito e raccolto. L’Italia e la Spagna hanno infatti investito molto più denaro in questo progetto di quanto abbiamo fatto noi.
Il secondo giorno non sono stato all’altezza anche perché ho provato subito a pescare un barracuda perdendo mezzora di tempo nel farlo. Nel frattempo molti concorrenti hanno occupato le posizioni ai limiti della zona di pesca. Di conseguenza bisognava trovare uno spazio diverso oppure ripassare le posizioni dove molti atleti avevano già cacciato.
Dopo aver pescato qualcosa nella prima ora, nel tempo rimanente sono stato costretto a sperare in un colpo di fortuna.

Per Marinov un piazzamento al di sotto delle aspettative (Foto A. Balbi)

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