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Mondiale 2014: il commento del CT greco Kambanis

| 13 Novembre 2014 | 0 Comments

Puntava ad un piazzamento individuale di prestigio la squadra greca che ha partecipato al Mondiale 2014 in Perù ed invece i suoi atleti si sono ritrovati tristemente nelle retrovie, con il campione europeo in carica, Manolis Giankos, solo ventiduesimo, superato anche dal più giovane ed inesperto in campo internazionale dei sui compagni, Giannis Riggas, diciannovesimo.

Malgrado questi piazzamenti non esaltanti, nella classifica per Nazioni, la Grecia è riuscita a confermare il sesto posto ottenuto allo scorso Mondiale in Galizia.

Abbiamo quindi chiesto al Commissario Tecnico Nikos Kambanis una analisi accurata di questo risultato ed un commento sulla manifestazione. Ecco la sua risposta.

La squadra greca prima della sfilata inaugurale (foto N. Kambanis)

La squadra greca prima della sfilata inaugurale (foto N. Kambanis)

Come ricorderete non eravamo stati molto ottimisti sul nostro risultato in Perù.
Troppo diverso da quello a cui siamo abituati, anche dall’Atlantico dove abbiamo disputato alcune competizioni e conosciamo quali fattori influenzano un risultato migliore.

Nella classifica a squadre abbiamo confermato il piazzamento di Vigo (2012) e Isla Margarita (2008). Solo a Lussino (2010) avevamo fatto meglio, con il quarto posto, in un Campionato Mondiale.
Quindi non sono deluso per il risultato della squadra, anche perché siamo stati superati solo da Nazionali che vantano grandi risultati in questo sport, che almeno una volta hanno conquistato un titolo mondiale.

All’inizio del periodo dedicato alla preparazione abbiamo trovato acqua nera, quindi tutto è andato a rilento.
La visibilità è migliorata decisamente quando sono arrivate tutte le altre squadre e qualcuno ha cominciato a parlare di 30 pesci a giornata…
Ma le condizioni sui campi di gara cambiavano ogni giorno, visibilità e pesci, così per noi è stato un rompicapo.
La squadra ha fatto una supposizione sbagliata pensando di poter fare affidamento sui burros nella prima giornata e sui congrios nella seconda. E’ stato un errore perché nelle due giornate di gara i pesci erano spariti o erano troppo piccoli.
Le prede del Campionato erano i pintadillas e le cabrillas e la nostra squadra non aveva concentrato la preparazione a sufficienza su questi pesci.

Sul piano individuale ci aspettavamo di più da Manolis Giankos che aveva perlustrato a lungo.
Aveva tutti i dati, tutte le informazioni ma non è stato in grado di utilizzarle nel migliore dei modi…

Un'altra immagine della Grecia al completo con Kambanis, terzo da destra (foto V. Prokic)

Un’altra immagine della Grecia al completo con Kambanis, terzo da destra (foto V. Prokic)

Sul primo campo gara, dove avevamo correttamente previsto che ci sarebbe stato un maggior numero di posti buoni dove pescare, c’erano due possibilità: pescare in poca acqua, soprattutto a pintadillas, dove la visibilità era migliore, soprattutto nella parte sud, o andare negli spot con i pesci, pescando burros e cabrillas in tana e ancora cabrillas e pintadillas a libero.

Giankos avrebbe voluto pescare in poca acqua ma si è lasciato influenzare da Barsakis che lo ha convinto che avrebbe avuto bisogno dei pesci a segnale o non avrebbe avuto nessuna possibilità di vincere e sapeva che i pesci in tana sarebbero spariti dopo la prima ora. Nei primi due segnali, due tane, si è trovato a pescare con Gospic; c’erano oltre venti pesci fino a due giorni prima. Hanno catturato due burros a testa nella tana e altri due nelle vicinanze, purtroppo il secondo di Giankos è stato scartato per soli 5 grammi.

giankos

Uno sconsolato Manolis Giankos (foto V.Prokic)

Successivamente ha ispezionato tutti i suoi segnali uno per uno, ma i pesci erano già stati presi da altri; Kesic ha catturato due grosse cabrillas da una tana. Giankos è arrivato troppo tardi, e si era fatto persino arrivare dalla Grecia un raffio proprio per quella tana con le cabrillas.

Ha concluso la giornata con quattro pesci, in tredicesima posizione e ha visto Santi Lopez vincere con 15 pesci pescando come a Giankos sarebbe piaciuto fare: in acqua bassa, nell’acqua pulita della zona sud, catturando dieci pintadillas.

La sua delusione è stata così grande che per l’indomani ha deciso di mettere da parte tutti i segnali e fare l’opposto. E’ andato a pescare in acqua bassa dove in preparazione aveva visto girare pesce: chitas, loros, pintadillas, babuncos.

Ha catturato una sola chita ad inizio di giornata. Come Santi Lopez, solo due pesci, ha fatto ancora la scelta sbagliata quel giorno. Solo Jody Lot è riuscito a prendere pesce in acqua bassa nella seconda giornata.

Xavi Blanco e Samuel Tomas hanno preso i loro pesci spostandosi da un segnale all’altro su tutto il campo di gara.

Sbagliare tattica e perdere la lucidità alcune volte possono portarti molto indietro. Per Giankos è stata una dura lezione, perché adesso lui sa che non importa quanto duramente abbia preparato, qualche volta non puoi verificare il campo gara e se fai la scelta sbagliata tutto può andare molto male.

Complessivamente è stato un campionato organizzato male ed estremamente costoso.
La squadra spagnola non smette mai di impressionarmi! Loro sono di un altro pianeta…

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