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Mariano Satta: Un pescatore subacqueo puro

| 29 Gennaio 2002 | 0 Comments

Sono nato nel 1962 a Tempio P. lontano dal mare, a sette anni mi sono trasferito ad Olbia ed è lì che è nata la passione del mare.

Iniziai dalle elementari a collezionare le conchiglie del Mediterraneo e lo scendere in acqua mi portò a trovare delle bellissime conchiglie. Avvistando più volte dei grossi pesci, convinsi uno Zio a regalarmi un fuciletto.

A 9 anni, in compagnia di mio cugino Graziano, catturai una grossa spigola di oltre otto kg e da allora per me il mare è tutto. Rientrando in autostop con la grossa spigola, dopo aver perso la corriera, rimediammo un passaggio da Jonny Dorelli e Chaterine Spaak, che allora avevano una casa a P. Istana.

Non ho vizi, non frequento i bar e le mie attenzioni sono rivolte alla famiglia, a pochi ma buoni amici e al mare.

Mi immergo costantemente da 25 anni.

La pesca subacquea per me rappresenta tutto e quando trovo del tempo libero vado sempre in acqua.

Ho sempre pescato con tutte le tecniche ed ho catturato pesci anche oltre i trenta metri. Con l’istituzione dei parchi tutte le zone frequentate da sempre sono diventate proibite e le mie attenzioni vanno sempre più verso nuovi tratti di costa.

Dopo due sincopi, due figli, la famiglia e il lavoro mi stò dedicando sempre più all’agguato e all’aspetto, ma non disdegno la tana e le altre tecniche.

Pianifico sempre le mie pescate con grande attenzione al meteo e alle maree e una volta raggiunto il punto di pesca se qualcosa varia preferisco rinunciare. Devo essere sicuro prima da terra, poi arriva l’acqua.

Per quanto riguarda le catture preferisco avvistare il pesce dall’alto o nelle planate ed insidiarlo per tecnica, esperienza ed istinto. Tento di insidiare il pesce nell’immediatezza e sebbene dispongo di un ottimo fiato preferisco non eccedere, mi immergo solitamente da solo e tutto è rivolto alla sicurezza.

Dopo esperieze negative o positive mi dedico con attenzione alle attrezzature; assemblo… o meglio assemblavo le mie attrezzature prima di scoprire il marchio Omer e in particolar modo la firma del mio campione preferito Marco Bardi.

Sono cresciuto con i poster di Scarpati nell’armadio e non vi nego che a casa ho un poster di Marco Bardi, un giorno gli chiederò due magliette autografate per i miei figli.

Per quanto riguarda le prede ho sempre insidiato le prede di elite ma non disdegno salpe e marvizzi, ho catturato grossi pesci ma i ricordi più belli sono quelli dove ho catturato superando insidie e difficoltà, fattori principali nel nostro sport.

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