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Marco Longo: Passione sì, ma con prudenza!

| 22 Gennaio 2002 | 0 Comments

Marco Longo

Per cominciare mi presento: mi chiamo Marco, sono romano, ho 44 anni e pesco da quando ne avevo 12.

La vera svolta a 14 anni quando sono andato per la prima volta nella casa Eoliana di quella che poi sarebbe diventata mia moglie.

Li ho conosciuto una persona fantastica molto piu’ grande di me,un locale, che mi ha letteralmente aperto un mondo portandomi a mare con lui e inculcandomi, fino da allora, quel senso di rispetto per il mare e i suoi abitanti che ancora oggi e’ vivissimo e che con piacere, grazie a questo sito, rilevo essere molto diffuso.

Questa persona, Turi, non era certamente un mostro di tecnica, tutt’altro, ma univa una prestanza fisica notevole ad una conoscenza dei fondali di quelle isole impressionante.

Non potete immaginare cosa sia riuscito a farmi vedere (a quell’eta’ sopratutto…si vede!) in quegli anni.

Le Eolie non hanno mai avuto pesci e fondali facili, anche in quegli anni, ma la quantita’ di cernie (sopratutto),dotti e pesce bianco (piu’ corvine che saraghi) era veramente spettacolare.

Con il passare degli anni e frequentando le isole il piu’ possibile, compatibilmente (e incompatibilmente) con gli impegni che tutti noi abbiamo, mi sono reso conto che quel patrimonio di conoscenze che tanto mi stupiva era diventato mio.

Sono cominciate così le catture serie, sopratutto ..qualitativamente serie e con loro sono anche aumentati i rischi.

Io, a parte le volte che il mio vecchio amico riesce ad accompagnarmi, ho sempre pescato da solo.

Un bel carniere per Marco

E’ successo che un giorno di ottobre di 20 anni fa ho sparato male una cernia d’ una decina di chili fuori tana ad una profondità non esagerata per il mio livello di allora, circa 18 mt.

Il pesce si e’ intanato ed ho quindi passato un paio d’ore a giocherellare con raffio, spaccaossa ecc..

Alla fine sono riuscito a fulminarlo e sono risalito per preparare la successiva immersione nel corso della quale avrei dovuto (cretino!) recuperare pesce ed attrezzature lasciate sul fondo. Sono sceso, ho preso il pesce e tutti gli impicci che erano intorno alla tana e ho cominciato la risalita.

Peccato che, dopo pochi metri, il raffio mi sia sfuggito di mano…ed ecco il momento del cretino: mi sono piegato su me stesso e sono sceso nuovamente per recuperarlo (mi sentivo bene ed ero in forma), ho iniziato a risalire, ma vicino alla superfice ho cominciato a non sentire più le gambe.

Ho mollato tutto, pesce, fucili, raffio e cintura e……..mi sono risvegliato a 50 mt dal pallone non ho idea dopo quanto tempo: ero stato”miracolato”.

Eppure ancora oggi pesco pevalentemente da solo e conseguentemente sono l’ultima persona che puo’ dare consigli!!!

Comunque, il messaggio, sopratutto ai piu’ giovani, è: meditate!

Sottolineo il discorso giovani in quanto, come ho gia’ avuto modo si scrivere sul forum, ritengo deleterio l’impatto che molte videocassette ed articoli possono avere su questi ultimi.

Concludo con i complimenti per il sito….ci voleva, continuate così!!!

Category: Articoli, Community, Esperienze

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