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Le pagelle dell’Assoluto 2009 di Simone Belloni Pasquinelli


Il Campione Italiano Assoluto 2009: Concetto Felice (foto A.Balbi)

Concetto Felice

Sicuro, freddo ed efficace.
Ecco tre aggettivi che identificano il pescatore in questione. In due giornate di gara ha dimostrato un’adattabilità ed una forza degni di un Campione. Impostare un Assoluto all’agguato non è cosa semplice. La pesca in apnea agonistica ha dimostrato nei decenni che la pesca in tana è la soluzione vincente, ma’ Felice è un maestro della raffinata pesca all’agguato e in questo campo gara ha stravolto ogni pronostico con una competizione maiuscola.
Dentice, orata , saraghi e soprattutto 20 salponi gli hanno permesso di dominare tutte le prime tahitiane del circuito. Credo che ci troviamo di fronte ad un personaggio che potrebbe essere utile alla Nazionale. Anzi ne sono sicuro. Le gare ‘nell’onda’ sono decisamente alla sua portata sia perché è il tipo di pesca che ama e pratica di più, sia perché raramente s’incontra un atleta che sbaglia pochissimo e che sia così preciso. Se si analizza attentamente il suo carniere si potrà notare che tutti i pesci catturati sono colpiti con precisione chirurgica dalla tahitiana, segno inequivocabile di grande abilità nell’avvicinare il pinnuto e di saperlo sparare con rara efficacia.
Per chi come me lo conosce piuttosto bene sarebbe riduttivo comunque affermare che sappia pescare solo in acqua bassa: nonostante debba migliorare la sua attitudine alla pesca in profondità rimane decisamente competitivo entro i 20/23 metri dove ha più volte dimostrato di poter pescare con efficacia: in Italia è sufficiente.

Chirurgico! Voto 10

Massimiliano Barteloni

Mi trovo a giudicare per l’ennesima volta la maiuscola e prepotente prestazione di questo splendido atleta. Ecco, Barteloni è il prototipo del garista. In lui si può identificare un’arma efficace per ogni gara di pesca in apnea su fondali rocciosi. Veloce, intuitivo e allenatissimo questo atleta riesce a trovare sempre il pesce. La sua maestrìa nella pesca dinamica del razzolo e la sua letalità nella pesca in tana lo portano a riempire i suoi cavetti di pesce bianco con una disinvoltura ed una regolarità assai rara. In gara raramente sceglie di andare a segnale e, conscio della sua capacità, preferisce scegliersi una zona buona e pescare. Ricorda molto due grandi atleti del recente passato: Fabio Antonini ma anche Aldo Calcagno. Non ha apnee lunghe ma il ritmo è altissimo ed i pesci in zona non hanno scampo. E’ veramente una macchina da pesca. Setaccia il fondale, si ferma e scruta, poi si dirige in un punto si ribalta e scruta la fessura. Spara al volo con rapidità ed efficacia e risale rapidamente col pesce in mano. Ecco un personaggio da prendere in considerazione per il Mondiale di Lussino. Mi ripeto: ecco un personaggio da pendere in considerazione per il prossimo Mondiale a Lussino. Non è più giovanissimo e sarebbe un peccato perdere anche questo treno.

Garista! Voto 9

Franco Villani

Sempre allenato, grintoso e preciso questo atleta conferma di essere un osso duro per tutti. La sua qualità migliore è l’ecletticità. Si adatta a qualsiasi condizione, batimetrica e tecnica. Nei suoi carnieri finiscono sempre molte specie di pesci, dal tordo alla corvina, per passare alla salpa, al cefalo e riempiendo con saraghi, altro pesce e via discorrendo. Ce lo ricordiamo il barracuda dello scorso anno? Ce la ricordiamo la ricciola presa nella seconda frazione di quest’ultimo campionato? Esemplificativi. In pratica lui ci prova sempre e sempre fa centro. Questo la dice lunga sul comportamento di questo atleta anche nelle fasi più delicate di una competizione assoluta: ossia prendere decisioni importanti. Segno di una grande maturità e sicurezza nonostante la relativa giovinezza agonistica. Mi sembra proprio che siamo al cospetto di un’interessante fenomeno d’adattabilità, caratteristica peculiare per chiunque ma, evidentemente innata in lui. Mettiamoci che è pure simpatico e disponibile ed ecco che viene fuori un personaggio ancora più intrigante. In questo Assoluto ha usato una sola arma: lo Snake da 80 centimetri. Coraggioso davvero.

Completo! Voto 9

Forte, determinato ed esssenziale: Gallinucci (foto A.Balbi)

Alessio Gallinucci

Razzolatore per antonomasia, Gallinucci riesce ormai ad esprimere sempre il suo potenziale un po’ ovunque. Se c’è grotto poi diventa una vera e propria macchina da guerra. Ad onor del vero in questo Assoluto non fa una prima manche all’altezza delle sue capacità (ma è chiaro che ci possono essere anche tante variabili a giustificazione), ma in compenso nell’ultima giornata diventa pressoché perfetto. Si butta in una zona piena di pesce in medio fondale con corrente proibitiva a quasi 2 nodi e per circa due ore fa 3 tuffi, poi il flusso s’attenua e trasforma una gara compromessa in una gara magistrale. Questo è Alessio a contatto col pesce. Riesce a fare catture a ripetizione sfruttando le sue capacità di intelligenza e tecnica. Da una pietra riesce ad estrarre più pesci con la velocità e la freddezza tipica dei pescatori di razza. Non molla un attimo e non incappa in momenti bui come gli succedeva alcuni anni fa. Insomma è maturato, non si è montato la testa ed è diventato un pescatore affidabile e, non ultimo, un abile stratega che ha imparato a gestire le gare ed i suoi momenti topici.
Una mostella ed un sarago ad arricchire il carniere catturati in quei 15 minuti dove l’atleta ha la possibilità di spostarsi ne sono la testimonianza più rappresentativa.
Questo quarto posto gli è valso la convocazione all’imminente EuroAfricano: una bella e giusta soddisfazione dopo anni di attesa.

Caparbio! Voto 8

Maurizio Ramacciotti

Ecco, a parlare di Ramacciotti si rischia di diventare retorici. Ci proverò lo stesso, ma su di lui si è detto veramente di tutto. Ormai in oltre un ventennio di gare ai massimi livelli le parole paiono finite. Ed invece eccomi pronto a dedicargliene altre.
In questo Assoluto Ramacciotti ha dimostrato davvero tutta la sua classe e il suo raziocinio. Nella frazione d’apertura pesca bene per buona parte della gara ma sfida la sorte e, ad un’ora dalla fine, viene sbattuto fuori campo gara dalla corrente rischiando la squalifica e dovendo interrompere con un’ora d’anticipo la sua performance. La seconda frazione non ha posti sicuri e s’incolla a Riolo che lo porta nel deserto dove resta per un paio d’ore. Sfido chiunque a non mandare tutto all’aria. Ma non lui. Stringe i denti, capisce dove può girare il pesce ed imbrocca la porzione di fondale giusta (tipico colpo non dei fortunati, ma degli esperti) e raccoglie un carniere di pesce bianco da paura che gli regala il settimo posto di giornata. Insomma un vero fuoriclasse. Piomba come un falco sui pesci fuori tana e li cattura in caduta con precisi colpi d’arbalete da 75. Poi, una volta che i pesci si rifugiano nelle tane circostanti, con calma prende il sessantino con la fiocinella e non sbaglia un colpo. Sicuramente Mazzarri gli ha insegnato molto, ma grandi doti le ha sempre avute e le ha continuamente migliorate. Ripercorrendo mentalmente i successi di Ramacciotti èinteressante ricordare (e mai come in questo Assoluto è appropriato) il suo primo importante successo: nel 1989 ad Otranto in Seconda Categoria vince con ben 19 salpe nell’ultima giornata. Vi viene in mente qualcosa?

Eterno! Voto 8

Cristian Corrias

Eccoci a quella che per me è la ‘sorpresa degli Assoluti di Marsala 2009′. Questo ragazzo sardo dalle indubbie qualità tecnico-agonistiche, praticamente agli esordi in competizioni di livello sfodera due frazioni degne di un veterano. Mi ricordo ancora la prima foto che vidi di Corrias: era la semifinale di giugno a Frigole e, per l’esattezza, la prima manche. Presentava un carniere di saraghi bellissimo tutti fiocinati con perizia. Rimasi piacevolmente colpito e sorpreso quando il giorno successivo fece la stessa cosa’ anzi meglio. Non so a chi dissi (mi pare a Gionni Marti): ‘questo ci sa fare!’ Lo ripeto: questo è proprio in gamba!
Anche lui è un vero garista. Arma corta in pugno, fiocina di circostanza e giù nei buchi più interessanti a tirar fuori pesce bianco anche nella corrente sostenuta. Sa cercare anche i posti giusti e deve essere anche un bel preparatore. Sicuramente fa della concentrazione e della preparazione atletica buon uso. Ancora una volta la scuola sarda ci propone un cavallo di razza che, in presenza di pesce, non sarà secondo a nessuno. Se rimarrà con costanza ad alto livello, crescerà la sua esperienza e saranno dolori per tutti. Già ha dimostrato tanto a Marsala dove in molti (anche diversi atleti blasonati) gli sono rimasti alle spalle. Nei suoi due carnieri saraghi e tordi a testimonianza del fatto che bada al sodo e che gli riesce pure bene. Davvero da seguire con cura per gli appassionati.

Sorprendente! Voto 9

Un’orgoglioso Figlioli mostra il suo cavetto. (foto A.Balbi)

Fabio Figlioli

Un Assoluto a due facce per questo ragazzo avvezzo alle competizioni. Una prima giornata da incubo con un paio di catture ed una seconda frazione da lasciare sbalorditi tutti. E’ comunque una costante di Figlioli quella di non essere molto regolare. Lo confermano i suoi continui saliscendi agonistici nel corso degli anni. Eppure sa pescare. Ed anche bene ed con tutte le tecniche possibili. A conferma di questo guardare il cavetto della seconda frazione per credere. C’era di tutto: mostella, tordi, saraghi (pizzuti e maggiori), corvine e spigole. Dieci pesci per quasi dieci chili di pescato. Veramente impressionante. Una pescata degna di una competizione fine anni ’90. Ha spaziato tra i 5 ed i 20 metri di fondo come un forsennato in piena corrente pescando all’agguato, all’aspetto ed in tana con un’efficacia ed una concentrazione straordinaria. Per fortuna i nuovi regolamenti consentono recuperi impensabili, ma se Fabio vuol rimanere in Prima Categoria deve sicuramente rivedere molto alcuni suoi atteggiamenti mentali o tecnico-tattici che non gli consentono di essere costante. In ogni caso un giudizio più che sufficiente per questa prova ed una critica che spero possa essere costruttiva perché, inopinabilmente, la stoffa c’è tutta.

Imprevedibile! Voto 7

Vito Antonio Savino

Quattro pesci la prima giornata e cinque la seconda. Non sarebbero bastati a nessuno per rimanere in Prima Categoria quest’anno’ eppure lui c’è riuscito. Il motivo? La cattura di uno splendido dentice di oltre sei chili. E qui il solito dilemma: fortuna o bravura? La cattura di questo splendido sparide (che è anche risultato il pesce più grande, bello e pesante della competizione) è avvenuta all’aspetto e questo fuga ogni dubbio: bravura. Savino è stato bravissimo e soprattutto freddo. Nel corso degli anni quanti atleti non hanno saputo cogliere ‘l’attimo decisivo’ per trasformare una gara incolore in uno splendido successo. In quanti hanno maledetto la sorte ed imprecato alla sfiga per aver sconsideratamente sciupato la buona occasione. Tanti, troppi per non poter essere sicuro di ciò che dico. Ora su questa affermazione ci si potranno fare dei dibattiti ma ciò non toglie che questo atleta abbia compiuto la missione. Non lo conosco molto bene come pescatore ma i pesci li sa prendere perché, a giudicare dalle catture variegate, le tecniche le conosce molto bene. A Frigole si è qualificato a suon di saraghi in tana ed all’aspetto e qui pare aver padroneggiato anche la tecnica dell’agguato. Anche se la strada è lunga questo ragazzo pugliese (ricordiamo che era solo la sua seconda apparizione in massima serie) pare sapere il fatto suo. Insomma se son rose fioriranno e noi lo aspettiamo per avere conferme.

Capace! Voto 7

Per il ligure Smeraldi un gran bel Assoluto. (foto A.Balbi)

Nicola Smeraldi

Passi da gigante! Smeraldi negli ultimi anni ha fatto passi da gigante agonisticamente parlando. I colpi di testa, le imprese improbe, le soluzioni difficili degli anni passati, hanno lasciato il posto al raziocinio, alla strategia, alla semplicità ed i risultati sono arrivati puntualmente. Nicola è allenatissimo e sa pescare molto bene. Sa cavarsela in ogni situazione ed ha imparato ad essere tatticamente molto accorto. Ben diciannove pesci in due giornate di gara sono un gran bel risultato. Saraghi, tordi e pesci a coefficiente sono la conferma di una mentalità da garista eccellente. Senza pause, sicuro e concentrato ha disputato un’Assoluto di primordine senza sbagliare nulla e senza nulla da recriminare. Se c’era da insidiare saraghi in tana s’è armato di corto e fiocina e ne ha catturati a ripetizione, nelle zone dove era più probabile incontrare i labridi ha fatto una pesca mista e ne ha presi diversi. Per la cronaca ha catturato pure una murena all’aspetto nell’alga. Segno che quando stai bene gira anche tutto bene e che forma e buona sorte vanno spesso di pari passo. Ci teneva a disputare un bel Campionato di Prima Categoria e c’è risuscito senza ‘ma’ e senza ‘se’. Ha studiato con attenzione la morfologia del Biscione, ha fatto delle scelte ponderate ed agguantato un nono posto finale del quale deve essere orgoglioso. Aspettiamoci altre buone cose in seguito, Nicola è sulla strada giusta.

Risoluto! Voto 8

Bruno De Silvestri

De Silvestri è una macchina da pesca. Uno spettacolo vederlo pescare scorrendo il fondo. Sembra un falco e difficilmente sbaglia un colpo. Ma, nonostante questo, ultimamente non riesce ad arrivare a fine corsa con tutta la benzina. Probabilmente non riesce a carburare a dovere in questo tipo di gare. Venendo dall’agonismo di una volta, questo succedaneo proprio non riesce a digerirlo. E paga con cali di concentrazione e continuità. A Marsala disputa una prima manche di tutto rispetto pescando saraghi e labridi di peso con una facilità ed una rapidità disarmante. Solo Felice con una pescata magistrale riesce a stargli davanti. Parte bene anche la prima ora della seconda frazione incarnierando un bel corvo e due saraghi, ma col passare del tempo non ha più sussulti, non riesce più a sbloccarsi ed alla fine rimane in Prima Categoria per un soffio. C’è da capirlo ma non da giustificarlo: fare una partenza su un tordo o su una zona con 2/3 pesci per uno abituato a ben altre soluzioni può essere deprimente, ma tutto ciò non toglie che le regole sono queste, che difficilmente cambieranno e che un’Assoluto in carriera per un fenomeno Mondiale come lui è ben misera cosa. Lui lo sa e sono sicuro che troverà la maniera per poterne vincere un altro. Serve razionalità, stimolo e cattiveria tutte qualità che, sommate a molte altre, a Bruno non mancano. Poi un pizzico di fortuna in più farà il resto. Lo davo favorito per la vittoria finale e mi ha un po’ deluso. Questa cosa è decisamente secondaria rispetto alle sue possibilità e proprio per questo gli do una sufficienza striminzita.
Insomma la strada la conosce’ e pure bene.

Smarrito! Voto 6

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