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Intervista a Renzo Mazzarri: “Assoluti Stregati” (1/5)

Come molti appassionati della Pesca in Apnea agonistica sapranno, nel mio importante palmares manca la vittoria del Campionato Italiano Assoluto. Certo, sembra impossibile… ma è così. Ne ho fatti tanti di campionati ma, per una ragione o per un’altra, non sono riuscito mai a portare a casa il titolo. Alle volte sono stato poco fortunato, altre volte poco preparato a causa di impegni che ritenevo più importanti, altre ancora sono stato troppo testardo nell’inseguire tattiche che non han dato i loro frutti eccetera. Nel 1977, al mio primo appuntamento con gli Assoluti delle isole Tremiti, arrivai secondo dietro Arturo Santoro, fortissimo pescatore e padrone di casa. Sembrava di buon auspicio, ma…

Mazzarri Palau RIDIn realtà penso che, nonostante il posto d’onore, non sia il Campionato di Prima Categoria nel quale andai più vicino al successo. Analizzando bene i fatti a freddo, ritengo che l’occasione più ghiotta mi si presentò pochi anni più tardi nel 1985 a Palau, a dispetto del terzo posto finale. Lì la sfortuna ci mise proprio lo zampino nella seconda giornata.

Vi racconto: fu un campionato splendido, sia per lo scenario che per i posti ricchi di ogni specie ittica. Dopo vari giorni di preparazione il mio taccuino coi segnali era colmo di posti buoni per tutte e tre le giornate. Cernie, saraghi, corvine, dentici, orate e labridi erano segnati ovunque ed a qualsiasi profondità compresa tra i 20 ed i 35 metri. Ero bello carico e, sebbene avere tante mire non vuol dire ritrovare tutto il pesce o vincere certamente, pieno di fiducia.

La prima giornata va alla grande: con tre cernioni intorno ai venti chili e diverso pesce bianco doppio il punteggio del secondo classificato Antonio Toschi, ponendo le basi per una seconda frazione attenta ma all’attacco. Ho un posto meraviglia tra i 22/24 metri di fondo. Una zona piuttosto circoscritta di grotto, lastre e posidonia letteralmente tappezzata di saraghi e corvine tra il chilo ed i due chili. Alla partenza mi dirigo senza esitazioni sul punto e mi trovo fianco a fianco con Toschi. Un avversario temibile, ma il confronto mi stimolava. Ci immergiamo praticamente assieme ma, mentre mi dirigo su uno spacco, capisco subito che le condizioni marine sul fondo sono cambiate. C’è una corrente di ponente che sporca l’acqua e la raffredda. Morale: dopo qualche tuffo è chiaro che non c’è più nemmeno un pesce di quelli segnati. Io raccolgo un grongo e Toschi un sarago. Ci guardiamo sconsolati, saliamo sui rispettivi gommoni e cambiamo zona. Su altri segnali raccolgo una decina di pesci bianchi e nemmeno troppo grossi. Sono passate circa tre ore. Avevo anche un paio di cernie che non ritrovo.

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Decido di tornare sul posto “magico” per vedere se fosse rientrato qualche pesce. Il tempo è leggermente cambiato e forse c’è qualche speranza. Mentre mi dirigo sul punto noto un gommone proveniente in senso opposto al mio che pare dirigersi sulla zona e quando la distanza si accorcia, noto che è ancora Toschi che certamente ha avuto la mia stessa idea. Nonostante forzi l’andatura Antonio è in leggero vantaggio e pedagna il punto prima di me. Ha diritto di pescarci lui ed io devo stare ad una certa distanza, come da regolamento. Mi accorgo subito che la mia idea era stata giusta: il posto è pieno di pesci. In circa due ore di saliscendi Antonio Toschi prenderà 15/17 pesci ed io, standogli attorno, ne rimedierò un’altra decina. Capirò a fine Assoluto che se avessi anticipato Toschi o che se lui non avesse avuto la mia stessa idea avrei potuto prendere almeno altri 10 e più pesci ed, alla fine (conti alla mano), vincere il Campionato Italiano Assoluto di Pesca in Apnea. Se…

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Category: Interviste, Pesca in Apnea

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