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Lago di Como ... TEMOLO RUSSO


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un temolo russo che ci fa al lago di como...........??????si trovano nelle pesce sportive e diventano enormi tipo 30 40 kg e puzzano come dei cadaveri...bellissima pescata ste bravo.....

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l unica cosa che puo mangiare quella cosa li e il gatto se nn si rifiuta pure lui

 

eppure presso altre culture quel pesce viene considerato pregiato, sicuro che non ci sia il solito pregiudizio nei confronti delle specie alloctone?

a priori non paragonerei un pesce cresciuto nel lago ad uno proveniente da una pesca sportiva a pagamento

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Effettivamente non credo sia poi così diverso da altri pesci...

Vuol dire poco, ma a guardarlo bene, dimensioni a parte, sembra un incrocio tra una tinca (la testa, le squame, le pinne ventrali, pettorali e dorsali sono quasi uguali) e un cavedano (forma complessiva e pinna caudale). Sicuramente ci sarà di meglio, ma non credo sia completamente da buttare.

In più non capisco che senso abbia pescare un pesce se poi non lo si mangia.

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Il nome di quel pesce è Tostolobik o qualcosa di simile e solo in Italia è definito, erroneamente, temolo russo.

Negli anni 90 fu immesso nei laghetti a pagamento perchè cresceva in fretta e, a giudicare da chi lo ha preso, tirava come un dannato facendo divertire non poco.

Poi è passato di moda e a differenza del siluro non ha avuto la sua diffusione.

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Effettivamente non credo sia poi così diverso da altri pesci...

Vuol dire poco, ma a guardarlo bene, dimensioni a parte, sembra un incrocio tra una tinca (la testa, le squame, le pinne ventrali, pettorali e dorsali sono quasi uguali) e un cavedano (forma complessiva e pinna caudale). Sicuramente ci sarà di meglio, ma non credo sia completamente da buttare.

In più non capisco che senso abbia pescare un pesce se poi non lo si mangia.

secondo me ha senso, non centra nulla con le acque del lago di como è una specie aliena che può fare solo danni. se è immangiabile secondo me ti conviene regalarlo a qualcuno che conosci dell'est europa, loro apprezzano carassi carpe siluri ecc.. quindi credo che nella loro cultura culinaria possa rientrare pure quella bestiaccia...

 

Ciao

Guido

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Grazie a tutti per i complimenti :subh:

 

mi spiace che teolago ritenga che non valga la pena cucinarlo. Sicuramente devo dissentire sul fatto che puzzi: l'ho catturato ieri tra le 18 e le 19, l'ho trasportato in auto senza frigo (non ci stava) per poi pulirlo, squamarlo e farlo in tranci alle 22:30 c.a. dopo aver cenato e visto la partita. Tirato fuori dal sacco di plastica aveva lo stesso odore di qualunque altro pesce di lago abbia catturato finora, anzi aveva molto meno muco di lucci e tinche.

Concordo con la tesi di Barbara: non credo si possa paragonare un pesce cresciuto in un lago alpino con uno cresciuto in un laghetto a pagamento della pianura padana con l'acqua putrida dove nemmeno le zanzare depongono le uova. In passato ho avuto modo di pescare trote in torrenti alpini, laghetti di montagna, laghi, fiumi e laghetti a pagamento; e posso affermare con certezza che il sapore delle carni cambiava parecchio.

 

Caro Piero, non sono uno sprovveduto: la carpa argento o argentata o temolo russo (Hypophthalmichthys molitrix) è un ciprinide, si ciba di fitoplancton che filtra dalle branchie e le sue carni sono valutate buone e simili a quelle della carpa, solo che non sanno di fango perchè non è un pesce di fondo come la cugina. Ho appunto utilizzato il nome di TEMOLO RUSSO perchè normalmente nel nostro paese viene chiamato così e non Tostolobik o qualcosa di simile.

Non vado a fare il pescasubbo per il guasto di uccidere i pesci, ma bensì di catturare quegli esemplari che ritengo degni di finire sulla mia tavola. Non vado nemmeno ad accusare chi uccide i carassi in gara o pesci appena in misura (cosa che può capitare a tutti visto che non sempre è facile valutare la pezzatura del pesce in quell'attimo che si porta al tiro).

 

Non mi fa piacere ricevere giudizi sommari come quelli fatti da Daniele che manco mi conosce.

 

Federico, pensavo proprio di farne qualche filetto alla brace e qualche altro fritto, sempre seguendo le gustose ricette del Cinelli.

Anzi se avesse qualche ricetta da suggerirmi ne sarei lieto.

 

Comunque la bilancia ha segnato il peso di 19,2 kg, la testa e le uova sono state date ad una simpatica famiglia moldava che giustamente sottolineava il fatto che l'avrei buttata, loro ne fanno una zuppa di pesce tipica. Come accennava Barbara, in alcune popolazioni è considerata una specie pregiata e prelibata, vi saprò dare il mio parere e quello dei miei commensali.

 

La cattura è avvenuta in parete all'aspetto mentre con la punta dell'asta puntavo il blu sotto di me, quando ad un tratto mi vedo un'ombra argentea arrivare dritta verso di me dal largo, pensavo fosse un luccio o una luccioperca sui 3 o 4 kg ed aspettavo che si avicinasse per poterlo vedere bene ma, prima che uscisse dalla sospensione che mi oscurava i tratti, e mentre sposto il mio cayman 75 modificato (grazie ancora alle dritte di Federico) per mirarlo si gira. A quel punto decido di scoccare il tiro. L'asta parte e subito cerco di afferrare la sagola per capire se il tiro è andato a segno, mentre pesce e asta scompaiono nella sospensione. La sagola si tende e dopo averne recuperato qualche bracciata vedo con grande stupore che l'asta ha centrato il bersaglio che però è una carpa argento e non il predatore che credevo, oltre ad avere una taglia molto superiore a quella stimata. La mia asta sembrava uno stuzzicadente infilzato in una grossa zucchina!

Recupero frettolosamente gli ultimi centimetri di sagola ed afferro l'asta, ma in quel momento il pesce dà uno scossone e prima che riesca ad afferrare la punta dell'asta, si libera ma rimane quasi intontito per un istante ed allora lo afferro con entrambe le braccia per non farlo andare a morire in qualche angolo del lago. Cerca di divincolarsi e mi porta giù per qualche metro, poi cede e risaliamo. Lo trattengo per qualche centinaia di metri fino ad arrivare agli scalini che portano al lago. Il tragitto è stato un continuo tentativo di combattere i tentativi di fuga del grosso pesce che col passare del tempo si facevano sempre più deboli, probabilmente dovuti alla ferita procuratagli.

 

E' stata sicuramente una cattura dettata dalla fortuna, ma per la quale devo ringraziare Luca P. (fislaw) e Luca O.(mulluslessus) per i suggerimenti e le indicazioni, oltre a Federico(Kinky) per le dritte tecniche.

 

Grazie ancora a tutti :D :D :D

Modificato da STE77
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Grazie a tutti per i complimenti :subh:

 

mi spiace che teolago ritenga che non valga la pena cucinarlo. Sicuramente devo dissentire sul fatto che puzzi: l'ho catturato ieri tra le 18 e le 19, l'ho trasportato in auto senza frigo (non ci stava) per poi pulirlo, squamarlo e farlo in tranci alle 22:30 c.a. dopo aver cenato e visto la partita. Tirato fuori dal sacco di plastica aveva lo stesso odore di qualunque altro pesce di lago abbia catturato finora, anzi aveva molto meno muco di lucci e tinche.

Concordo con la tesi di Barbara: non credo si possa paragonare un pesce cresciuto in un lago alpino con uno cresciuto in un laghetto a pagamento della pianura padana con l'acqua putrida dove nemmeno le zanzare depongono le uova. In passato ho avuto modo di pescare trote in torrenti alpini, laghetti di montagna, laghi, fiumi e laghetti a pagamento; e posso affermare con certezza che il sapore delle carni cambiava parecchio.

 

Caro Piero, non sono uno sprovveduto: la carpa argento o argentata o temolo russo (Hypophthalmichthys molitrix) è un ciprinide, si ciba di fitoplancton che filtra dalle branchie e le sue carni sono valutate buone e simili a quelle della carpa, solo che non sanno di fango perchè non è un pesce di fondo come la cugina. Ho appunto utilizzato il nome di TEMOLO RUSSO perchè normalmente nel nostro paese viene chiamato così e non Tostolobik o qualcosa di simile.

Non vado a fare il pescasubbo per il guasto di uccidere i pesci, ma bensì di catturare quegli esemplari che ritengo degni di finire sulla mia tavola. Non vado nemmeno ad accusare chi uccide i carassi in gara o pesci appena in misura (cosa che può capitare a tutti visto che non sempre è facile valutare la pezzatura del pesce in quell'attimo che si porta al tiro).

 

Non mi fa piacere ricevere giudizi sommari come quelli fatti da Daniele che manco mi conosce.

 

Federico, pensavo proprio di farne qualche filetto alla brace e qualche altro fritto, sempre seguendo le gustose ricette del Cinelli.

Anzi se avesse qualche ricetta da suggerirmi ne sarei lieto.

 

Comunque la bilancia ha segnato il peso di 19,2 kg, la testa e le uova sono state date ad una simpatica famiglia moldava che giustamente sottolineava il fatto che l'avrei buttata, loro ne fanno una zuppa di pesce tipica. Come accennava Barbara, in alcune popolazioni è considerata una specie pregiata e prelibata, vi saprò dare il mio parere e quello dei miei commensali.

 

La cattura è avvenuta in parete all'aspetto mentre con la punta dell'asta puntavo il blu sotto di me, quando ad un tratto mi vedo un'ombra argentea arrivare dritta verso di me dal largo, pensavo fosse un luccio o una luccioperca sui 3 o 4 kg ed aspettavo che si avicinasse per poterlo vedere bene ma, prima che uscisse dalla sospensione che mi oscurava i tratti, e mentre sposto il mio cayman 75 modificato (grazie ancora alle dritte di Federico) per mirarlo si gira. A quel punto decido di scoccare il tiro. L'asta parte e subito cerco di afferrare la sagola per capire se il tiro è andato a segno, mentre pesce e asta scompaiono nella sospensione. La sagola si tende e dopo averne recuperato qualche bracciata vedo con grande stupore che l'asta ha centrato il bersaglio che però è una carpa argento e non il predatore che credevo, oltre ad avere una taglia molto superiore a quella stimata. La mia asta sembrava uno stuzzicadente infilzato in una grossa zucchina!

Recupero frettolosamente gli ultimi centimetri di sagola ed afferro l'asta, ma in quel momento il pesce dà uno scossone e prima che riesca ad afferrare la punta dell'asta, si libera ma rimane quasi intontito per un istante ed allora lo afferro con entrambe le braccia per non farlo andare a morire in qualche angolo del lago. Cerca di divincolarsi e mi porta giù per qualche metro, poi cede e risaliamo. Lo trattengo per qualche centinaia di metri fino ad arrivare agli scalini che portano al lago. Il tragitto è stato un continuo tentativo di combattere i tentativi di fuga del grosso pesce che col passare del tempo si facevano sempre più deboli, probabilmente dovuti alla ferita procuratagli.

 

E' stata sicuramente una cattura dettata dalla fortuna, ma per la quale devo ringraziare Luca P. (fislaw) e Luca O.(mulluslessus) per i suggerimenti e le indicazioni, oltre a Federico(Kinky) per le dritte tecniche.

 

Grazie ancora a tutti :D :D :D

mi sa che hai frainteso quanto ti hanno scritto, soprattutto piero, che è un grande pescatore e ho notato che commenta con piacere anche le pescate di noi "lacustri". nessuno voleva sminuire la tua cattura.

Complimenti e facci sapere com'è.

 

Ciao

 

Guido

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Grazie Ste per i tuoi ringraziamenti.

 

By the way, per quel poco che conosco DanieleC non voleva dirti che hai sbagliato a prendere il temolo russo. Ma criticava in generale chi pesca dei pesci e poi non li consuma. Almeno, è ciò che ho dedotto leggendo i suoi post in questo thread.

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Sicuramente ci sarà di meglio, ma non credo sia completamente da buttare.

In più non capisco che senso abbia pescare un pesce se poi non lo si mangia.

 

Potresti aver ragione Federico, ma mi sembrava che la sua critica fosse rivolta proprio alla mia cattura. Come si fa a giudicare se le carni di questo pesce siano valide se non le si ha mai assaggiate? Quando l'ho catturato, mi sono venute in mente le parole di Emanuele che ha detto:"Non ci sono nel lago pesci che non siano commestibili". Sicuramente ci sono pesci più o meno prelibati, ma se non lo assaggi come si fa a fare una valutazione?

 

Comunque, come credo si possa evincere dal titolo che ho messo, io volevo sottolineare la mia sorpresa nel costatare, quando ho preso l'asta in mano, che avevo colpito un grosso ciprinide e non un predatore come credevo.

Mi è capitato diverse volte di vedere arrivare all'aspetto grosse carpe stimate sui 10 kg, ma arrivavano quando facevo aspetti sul fondo. Arrivavano sorvolando il fondale e non al libero, cosa che ho visto fare solo dai predatori.

Non avevo idea che nel Lago di Como ci fossero ciprinidi di questa specie, anch'io ero rimasto ai laghetti privati. Al limite mi sarei aspettato un siluro, che so popolare queste acque.

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