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Giacomo Gravina si aggiudica la Coppa del Ciclope

| 9 Dicembre 2006 | 0 Comments

Il vincitore con il suo carniere (Foto A. Giunta)

Ha preso finalmente il via alle 8.30 di domenica 26 novembre la 48° edizione della Coppa del Ciclope, gara di pesca in apnea organizzata dal CI.CA. SUB CATANIA valida per la qualificazione alle semifinali dei Campionati Italiani di pesca in apnea; si è messa così fine alle polemiche del mese passato dato che, per un incredibile periodo di fermo biologico ancora in corso, il circolo organizzatore è stato costretto a rinviare la data della competizione fino alla fine di novembre.

Una bella giornata con mare calmo, assenza di vento e sole per tutto il corso della giornata, ci ha fatto ricordare che qui in Sicilia l’estate non se ne vuole proprio andare… anche se siamo ormai alla fine di novembre.

La temperatura dell’acqua è ancora accettabile, anche se nei giorni precedenti la competizione è scesa di qualche grado, consigliando ai concorrenti di indossare mute più pesanti; alla fine una buona muta da 5 mm ha permesso di portare a termine le 5 ore di gara in maniera confortevole.

Il campo di gara, piuttosto esteso, andava dal porto di Ognina alla stazione di Catania.

Alla partenza, effettuata dal porticciolo di San Giovanni Li Cuti, posto al centro del campo gara, i 25 agguerriti concorrenti iniziano a darsi battaglia lungo i difficili fondali della costa catanese; per gli appassionati partecipanti un modo per riconquistare la libertà di vivere il mare, anche solo per cinque ore, dando sfogo alla propria passione a lungo repressa.

Massimo Benvenuto (Foto A. Giunta)

Una volta in acqua, però, i conti bisogna farli con i pesci e non con le polemiche; così, dopo la prima ora di gara, ci si rende conto che chi ha scelto il lato a sud, verso la stazione, ha commesso un grave errore. Infatti, i pochi pesci presenti sono veramente terrorizzati e fuggono al primo cenno di avvicinamento da parte dei pescatori; chi invece si è spostato lungo la costa che guarda Ognina ha la vita un po’ più facile: qualche cefalo intanato viene messo a pagliolo mentre gli aspettisti cominciano a prendere anche qualche sarago.

Con il passare delle ore i carnieri rimangono scarni; dopo diversi tentativi Massimo Benvenuto, atleta del circolo organizzatore, mette a segno la cattura di un magnifico esemplare di barracuda mediterraneo di quasi 2 kg, preda che si rivelerà la più grossa della competizione.

Ci avviciniamo con il gommone ai vari concorrenti sparsi lungo il campo gara e chiediamo come vanno le cose, così veniamo a sapere che i più bravi hanno due o tre pesci in carniere: anche questa volta la lotta per la vittoria si restringe a pochissimi alteti.

In molti hanno visto branchi di palamite in caccia, ma erano pesci completamente disinteressati nei confronti del subacqueo, altri invece riescono a portare a tiro qualche riccioletta ed anche una spigola da chilo.

Agatino La Penta, terzo classificato (Foto A. Giunta)

Le 5 ore a disposizione per la gara volgono al termine; gli atleti rientrano ordinatamente al porticciolo di San Giovanni li Cuti, dove consegnano i carnieri al giudice di gara che provvede a controllare che tutti i concorrenti siano rientrati senza problemi.

Dopo i soliti commenti di fine gara, in un clima allegro e rilassato, gli atleti si sono rifocillati per poi spostarsi nella sede del Circolo organizzatore, situata proprio nel porticciolo di Ognina, per il magico rituale della pesatura; l’operazione che dispensa gioie e dolori senza appello a tutti gli atleti del nostro sport anche questa volta indicherà chi potrà accedere a gare di livello superiore e chi dovrà accontentarsi di ripetere il circuito delle gare selettive il prossimo anno.

La vittoria per pochi punti di differenza va a Giacomo Gravina che, con tre pesci di specie diversa, supera l’atleta di casa Antonio Mazzù che ha quattro prede ma della stessa specie; al terzo posto troviamo Agatino La Penta, forte atleta anch’egli catanase; al quarto un siracusano dal cognome illustre, Carlo Santoro, al quinto Massimo Benvenuto con il suo barracuda, al sesto un altro siracusano Andrea Galeano e così via fino al 15°, Giovanni Mangano che, con l’unica preda catturata ‘ una murena ‘ chiude la classifica dei concorrenti che hanno portato al peso prede valide, mettendo anche da parte i suoi sogni di qualificazione.

Dopo la pesatura si procede alla premiazione dei concorrenti e, come al solito, non possiamo esimerci dal ringraziare i titolari dei negozi specializzati OLGA SPORT, NETTUNO SPORT, SALVO VASCOTTO, MARE BLU per la loro generosità nell’avere elargito tanta attrezzatura subacquea, tute e accessori vari che ci hanno dato la possibilità di premiare tutti i partecipanti alla competizione.

Carlo Inserra al rientro (Foto A. Giunta)

A coloro che ancora insistono nell’indicare la nostra disciplina come dannosa per il mare intendiamo rispondere con i dati precisi relativi alle catture avvenute in gara.

Alla pesatura 25 concorrenti hanno portato 7,4 kg di pesci pregiati (15 saraghi, 2 ricciolette, 1 spigola, 1 corvina), 2 barracuda, circa 10 kg di pesci considerato di seconda scelta (alcuni cefali, 4 salpe, 1 tordo pavone, 1 tordo marvizzo, 2 pesci pappagallo, 1 murena); i pesci fuori peso sono risultati solo pochi saraghi, 1 pesce pappagallo, alcuni cefali, 1 mormora, 2 murene, 1 salpa.
In tutto arriviamo ad un totale di circa 21 kg di pesce, meno di un chilo per concorrente; riteniamo che qualunque persona di buon senso, non animata da spirito di parte, sia in grado di rendersi conto che non è certo la pesca in apnea a distruggere e devastare l’ambiente marino.

In conclusione non possiamo tacere quello che è accaduto durante la competizione quando il gommone dell’organizzazione è stato avvicinato, a turno, da Capitaneria di porto, Carabinieri e Polizia di mare, che si sono impegnati a verificare minuziosamente la documentazione comprovante l’autorizzazione allo svolgimento della gara, senza accorgersi che tutto intorno decine di imbarcazioni erano impegnate nella pesca a traina, anch’essa vietata dai provvedimenti sul fermo biologico, e che i pescatori professionisti con i loro pescherecci operavano indisturbati e senza nessun controllo all’interno del campo gara, interdetto alla navigazione dall’ordinanza di autorizzazione emessa dalla Capitaneria di Porto.

Classifica finale

1 – Gravina Giacomo
2 – Mazzù Antonio
3 – La Penta Agatino
4 – Santoro Carlo
5 – Benvenuto Massimiliano
6 – Galaeno Andrea
7 – Inserra Carlo
8 – Greco Mario
9 – Saito Alessandro
10 – Spina Vincenzo
11 – Ponzio Dario
12 – Tornatore Salvatore
13 – Gandolfi Valerio
14 – Colombrita Pietro
15 – Mangano Giovanni.

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