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Decreti pesca, la Toscana ricorre alla Corte costituzionale

| 7 Agosto 2004 | 0 Comments

La Giunta regionale toscana ha deciso di sollevare questione di legittimità costituzionale contro i due decreti legislativi in tema di pesca e acquacoltura recentemente approvati dal Governo, in quanto li ritiene in contrasto con la nuova ripartizione di competenza tra Stato e Regioni introdotta con la modifica del Titolo V della Costituzione. I due decreti costituiscono i provvedimenti di attuazione della Legge 38/2003, ed uno dei due riguarda da vicino i pescatori in apnea, in quanto dispone la sostituzione dell’attuale regolamento (DPR 1639/68) con un nuovo decreto interministeriale entro l’8 luglio 2005.
Se i decreti venissero riconosciuti costituzionalmente illegittimi, si rallenterebbe il processo di rinnovamento della normativa e, cosa che più conta, si aprirebbero le porte ad una regolamentazione a carattere regionale. Riportiamo di seguito il comunicato stampa della Regione Toscana:

La Regione Toscana solleverà la questione di legittimità costituzionale contro due decreti legislativi sulla pesca e l’acquacoltura che si ritiene violino gravemente le attribuzioni costituzionalmente garantite in materia. E’ quanto ha deciso la giunta nella sua ultima seduta, dopo aver esaminato le problematiche aperte con l’approvazione da parte del governo dei decreti legislativi 153 e 154 dello scorso 26 maggio, provvedimenti di attuazione della legge 38/2003 contro cui la Toscana a suo tempo aveva già deciso di ricorrere ai giudici costituzionali.
Con i due decreti, questa è la convizione del governo regionale, si va ben oltre anche quanto previsto dalla legge 38, si passa da una normativa di criteri generali ad una normativa di dettaglio, si svuota sostanzialmente il passaggio di attribuzioni alle Regioni previsto dal nuovo Titolo V.
Per questo in sede di Conferenza Stato-Regioni tutte le Regioni hanno espresso un parere negativo contro due decreti che di fatto le privano di ogni compenza di rilievo – dall’erogazione dei cotnributi al rilascio delle licenze – e delle risorse (circa 40 milioni di euro quelle previste nella Finanziaria 2004).
A fine 2003, va ricordato, la Regione Toscana si era dotata della sua prima legge organica per disciplinare l’esercizio delle attività di pesca ed acquacoltura. In questo modo è stata la prima regione a riorganizzare le proprie competenze in linea con il nuovo assetto costituzionale
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