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Apnea Club Brescia circolo Campione d’Italia

| 7 Giugno 2009 | 0 Comments

I vincitori dell’Apnea Club Brescia: Abrami, Villani e Pedersoli

Domenica 31 maggio si è chiusa la stagione delle gare estive nel circuito delle acque interne italiane. Con uno straordinario Campionato Italiano a Squadre giunge al termine il ciclo di gare che resterà negli annali, sia per la visibilità incredibile dell’acqua che per l’abbondanza di prede.

Sotto la ineccepibile organizzazione dello storico Sub Club Brescia 22 squadre, di cui ben 6 ‘marine’, si sono sfidate nelle acque comprese tra Desenzano del Garda e il Lido di Padenghe in una agguerritissima gara. Gli sponsor della manifestazione Tecnoblu, Best Hunter e Seatec hanno garantito una serie di premi eccellenti per i partecipanti.

Anche quest’anno, per intensità emotiva, importanza agonistica ed aspetti tecnici, il Campionato Italiano a Squadre si è confermato come la competizione più attesa e combattuta, nella quale tutti i club Lombardi, Emiliani, Veneti e Liguri si sono impegnati al massimo per potersi fregiare del titolo di Campione italiano.

Alla partenza la tensione era palpabile: solo chi ha partecipato ad una competizione a squadre può sapere come questo tipo di gara sia completamente diversa da una individuale. Oltre alla caratura tecnica dei singoli atleti, giocano un ruolo fondamentale, l’affiatamento, la strategia (condivisa) e l’abbandono di qualsiasi egoismo personale. Solo la squadra che possiede questo magico mix può ambire alla vittoria. A poco serve mettere assieme i tre migliori atleti se poi si passa la gara a litigare su chi deve andare in acqua.

Cercare di amalgamare le caratteristiche di ogni atleta e indirizzarle verso la strategia corretta di gara, unitamente alla preparazione minuziosa del campo gara, creano un insieme di emozioni, di tensione che rende speciale e unico questo tipo di manifestazione.

Il Team del Marinetta con Gennari, Grossi e Scelfo, quarti classificati

Come già accennato i team liguri si sono presentati in forze a questo Campionato, forti di un’esperienza di pesca nelle acque del lago che in alcuni casi è ormai di diversi anni, disputando una gara eccellente sotto tutti gli aspetti e sorprendendo gli ‘storici club lacustri’ con un ottimo 4° posto del Marinetta (con Roberto Scelfo, sponsor della manifestazione ed ‘innamorato’ della pesca in acque dolci, Grossi e Gennari) ed il 5° posto del Vela e Motore (con Joly-Botti-Gaggini). Ad un passo dal podio, quindi. La vittoria è andata all’ Apnea Club Brescia, al suo terzo centro (2004-2006-2009) che ha portato alla pesatura un carniere di 27 prede valide con 6 specie diverse, composto da 10 anguille, 8 tinche, 5 cavedani, 1 scardola, 1 carassio e 2 persici. Villani, Abrami e Pedersoli hanno impostato la gara su un’attenta preparazione e con una precisione cronometrica si sono spostati sui segnali trovati pescando all’aspetto per buona parte della gara e lasciando per ultima la chiusura sulle anguille. Partono in acqua bassa sui cavedani, ma riescono a catturarne solo 1. Fino alle 10 mettono in barca solo altri due pesci e gli servono quasi due ore e mezza per chiudere solo la specie delle tinche con gli 8 pezzi consentiti. Alle 12,20 si concentrano sulle anguille sul costone a 13 metri trovato in preparazione e nei minuti mancanti Villani e Pedersoli catturano 10 anguille. Forti anche delle sei specie diverse, che assicurano da sole ben 6000 punti, superano il Sub Club Brescia 2 che si piazza al secondo posto.

I secondi classificati del Club Sub Brescia: Manera, Pigozzi e Facchetti

Il Sub Club Brescia 2 (Pigozzi Romano, Mario Manera e Fabrizio Facchetti) danno il cambio alla squadra del Sub Club Brescia 1 (formata da Marenco, Colombo e Pigozzi Ruggero) che si era aggiudicata lo stesso risultato lo scorso anno.
La loro gara è impostata sulla partenza in acqua bassa dove nei giorni di preparazione avevano notato diverse freghe di cavedani. E’ un rischio molto grosso: i cavedani, difatti, sono pesci molto diffidenti e poco ‘costanti’, che molte volte scompaiono dai posti dove solo poche ore prima stazionavano in abbondanza. Inoltre si tratta sempre di tiri molto difficili con arbalete da 90 o 100 cm in pochi centimetri d’acqua a pesci che schizzano in tutte le direzioni. Scendono in acqua i due ‘specialisti’ del team, Pigozzi e Facchetti, che in mezzo ad altre tre squadre raggiungono la quota di 8 pesci in sola mezz’ora.

Si spostano subito in un punto dove catturano 2 anguille e poi si concentrano sulle tinche, pesci che assicurano un ottimo punteggio, in quanto mediamente pesano attorno ai 2,5 kg. Proprio le tinche che nei giorni precedenti erano distribuite in grande quantità in tutto il campo gara sembrano, però, quelle che hanno maggiormente subito lo sconvolgimento che ha portato la perturbazione del sabato e ci vogliono più di due ore e mezza per raggiungere faticosamente la quota. A questo punto mancano le anguille, che nel frattempo erano arrivate a quota 6, ma la scelta di tentare una scarpata ad inizio campo gara si rivela sbagliata e solo un pesce finisce in barca. Con 23 pesci si piazzano al secondo posto davanti ai Campioni uscenti del Tritone (Migliorati, Gallina, Ferrari).

Il team del Tritone, con Migliorati, Ferrari e Gallina

Il Tritone è il club più blasonato del Campionato Italiano a Squadre con ben 6 vittorie e, forte di atleti come Marco Migliorati (vice campione italiano individuale e prossimo partecipante alle semifinali del centro Nord di Cecina) Gino Gallina e Matteo Ferrari, ha cercato di accaparrarsi in tutti i modi il settimo tricolore. Ma non sono bastati i 23 pesci catturati per insidiare il primo posto all’Apnea Club. Riescono a chiudere solo la quota delle anguille, ma restano a sole 4 tinche, 3 cavedani e 1 scardola. Alla partenza non si spostano di un metro e scendono in acqua sotto al gommone, catturando in rapida sequenza 5 pesci di 5 specie diverse. Decidono di spostarsi subito sulle anguille, valutando che saranno questi i pesci più difficili da catturare, e alle 10 sono probabilmente il team in testa alla gara con 10 anguille e altri 3 pesci. Decidono a quel punto di concentrarsi sulle tinche, ma il taglio freddo dei giorno scorsi ha sconvolto i posti che avevano preparato e in circa due ore e mezza mettono in barca solo 5 pesci. Tornano così sulle anguille per chiudere almeno una specie, cosa che gli riesce in meno di 40 minuti. Il totale 23 pesci, 4 specie, ma una sola quota, vale un ottimo terzo posto.

Il Team Apnea Magazine con Castagnola, Lorenzi e Volpe, ottavi in classifica

La preda più grossa della manifestazione è stata catturata dall’Apnea Magazine, capitanato dal pluricampione italiano Lorenzo Lorenzi, che è riuscito a presentare un luccio di ben 7 kg. Assieme a altre 12 prede gli consentirà di aggiudicarsi solo l’ 8° posto in classifica.

Il Team Vela e Motore, quinto classificato: Gaggini, Joly e Botti

Si conclude così la 14° edizione di questo Campionato a squadre che di anno in anno sta raggiungendo un livello tecnico sempre più elevato sia dal punto di vista atletico che da quello strategico. Dopo l’introduzione del nuovo regolamento che consente la cattura di un numero limitato di pesci per ogni specie, la strategia di gara vincente non può prescindere dal completamento delle quote: questo ha spinto tutti gli atleti a rivedere le proprie strategie impostando le gare su stili di pesca che altrimenti non avrebbero mai affrontato. I risultati sono stati una diminuzione delle prede pescate, ma un aumento della tensione agonistica, della strategia e del coinvolgimento emotivo: in pratica, meno stragi e più divertimento.

Basti pensare che nei campionati con il vecchio regolamento non era raro piazzarsi al terzo posto con più di 40 pesci e che quest’ultimo è stato vinto con ‘soli’ 27. I migliori venti atleti del Circuito Acque Interne si ritroveranno a inizio ottobre a Desenzano per sfidarsi nella finale del Campionato Individuale.

Prede consentite

Specie – Max catture

Anguilla – 15
Tinca – 8
Cavedano – 8
Luccio – 2
Scardole – 15
Persico Reale – 5
Persico Trota – 2
Bottatrice – 5
Trota, Coregone, Barbo, Altro – 3
Silurio – Carassio – Pesce Gatto – nessuna limitazione

Classifica

Pos – Società – Atleti – Prede – Punti

1. Apnea Club BresciaVillani, Pedersoli, Abrami – 27 prede – 65.222 pt
2. Sub Club Brescia 2Manera, Facchetti, Pigozzi Romano – 23 prede – 57.076 pt
3. Tritone DesenzanoGallina, Migliorati, Ferrari – 23 prede – 54.268 pt
4. MarinettaScelfo, Grossi, Gennari – 22 prede – 52.280 pt
5. Vela e MotoreJoly, Botti, Gaggini – 20 prede – 48.354 pt
6. Sub Club Brescia 1Colombo, Marenco, Pigozzi Ruggero – 22 prede – 46.362 pt
7. Apnea Club BresciaGovi, Miloso, Pedrani – 13 prede – 39.712 pt
8. ASD Apnea MagazineCastagnola, Lorenzi, Volpe – 13 prede – 38.984 pt
9. Tritone DesenzanoCappalunga, Jory, Fenotti – 13 prede – 37.872 pt
10. MaremaniaOggioni, Barcucci, Calonghi – 12 prede – 36.384 pt
….

Per scaricare la classifica completa in formato PDF, clicca qui

Un appunto sui regolamenti

Secondo la testimonianza di alcuni atleti, durante la preparazione di questo Campionato per Società Acque Interne si sono notati degli equipaggi che preparavano la gara con l’ausilio di altre persone non facenti parte del Team, cosa perfettamente legittima sotto il profilo regolamentare. A nostro modesto avviso, la preparazione è parte integrante della prestazione della gara e dovrebbe quindi essere effettuata solo dagli atleti del Team che prende parte alla gara. Possiamo capire che in preparazione si possa rinunciare all’assistente a bordo e che tutti e tre gli atleti entrino in acqua per acquisire informazioni, ma onestamente non ci pare opportuno che al Team si possano unire altre persone. Senza voler in alcun modo criticare chi ha legittimamente sfruttato il regolamento a proprio vantaggio – è un diritto, anzi un dovere agonistico – ci sentiamo di segnalare alla Federazione questa lacuna del regolamento che, poggiando sulla buona fede e sul senso sportivo degli atleti, non disciplina l’ipotesi di una squadra (o un singolo nelle competizioni individuali) che si avvalgano di un numero imprecisato di persone per la preparazione della gara. Il nostro modesto suggerimento è quello di prevedere che la preparazione debba avvenire non solo senza l’ausilio di professionisti o di bombole, ma anche senza l’ausilio di soggetti diversi dagli atleti del team (o da atleta e barcaiolo nel caso di competizioni individuali). In questo modo si eviterebbero malumori e polemiche, valorizzando ancor di più le prestazioni degli atleti, veri protagonisti della disciplina.

Redazione Apnea Magazine

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